giovedì 28 ottobre 2010 |
il principe povero - oggi - 2
Il principe stava ricostruendo e riunendo il suo regno...a pochi chilometri dalla sua reggia c'era un laghetto incantato popolato da migliaia di pesciolini rossi...
LA BIMBA E IL PESCIOLINO ROSSO:
In un mondo sotterraneo, dove il sole non si faceva mai vedere, c'era una bimba figlia di due contadini.
Il mondo dove abitavano era magico. Gli animali e le persone potevano parlare ed interagire tra loro.
Un giorno, la bimba, disse ai genitori che desiderava comprarsi un'animale;ma ahimè a causa della scarsa possibilità economica della famiglia non poteva realizzare il suo sogno. La bambina sognava di fare equitazione e di comprarsi un bel cavallo.
-Quando sarò grande vorrò avere una montagna di soldi per comprarmi tutti i cavalli del mondo - diceva. La famiglia purtroppo non poteva neanche permettersi di comprare anche l'animale che con pochi denari poteva esser comprato.
Un giorno , la bimba, girovagando per strada, in uno stagno sporco e maleodorante, vide un pesciolino rosso. - Ciao bimba - disse il pesciolino - Io provengo da un mondo bellissimo dove per metà giornata una palla riscaldava la nostra acqua e per metà giornata spariva. Un mondo bellissimo. Caldo, affettuoso e con molti amici -. La bambina lo guardò senza pronunciar parola.
- Che fai non mi dici nulla? guarda che esiste veramente. Non è molto lontano da qua. Un giorno ci andremo insieme -. La bimba lo guardò e gli rispose - Ma tu devi stare perennemente in acqua ed io non posso portarti a casa mia. Moriresti di fame -. Il pesciolino allora gli rispose - Non ti preoccupare per me, trova una bacinella e riempila di acqua limpida; mi farai il pesciolino più felice del pianeta -. La bimba allora prese una grande bacinella, andò alla sorgente, e la riempì con della freschissima acqua pulita. In pochi minuti riuscì a ritornare allo stagno e cominciò a guardare perchè il pesciolino non si faceva più vedere. Lo chiamò, sempre più forte ma niente. Quasi sconsolata riprese la bacinella e mentre stava per svoltare ed andare, zac il pesciolino, con un guizzo dallo stagno, entrò dritto nella bacinella. - Credevi fossi sparito? - gli disse il pesciolino rosso. La bimba non rispose. Lungo la strada verso casa il pescilino e la bimba fecero conoscenza. Il pesciolino gli descrisse il mondo dove un tempo stava e la bimba allora gli rispose - Ma perchè sei qua ed io ti ho trovato in questo stagno così puzzolente? -. Il pesciolino gli rispose - Devi sapere che tra questo mondo e il mondo dove abitavo io c'è un piccolo varco e un giorno, avvicinandomi troppo da quelle parti, son stato risucchiato in quello stagno così puzzolente -. La bimba gli rispose - Dovrò aiutarti a riportarti nel tuo mondo. - Morirai - disse il pesciolino. I due fecero ben presto amicizia.
Ogni giorno la bimba accompagnava il pesciolino allo stagno per farlo mangiare ed ogni giorno il pesciolino le era riconoscente ritornando sempre nella bacinella. Un giorno però l'acqua faceva come delle bolle e la bimba si spaventò. Il pesciolino non si rivedeva. La bimba con la sua bacinella si mise a sedere sul ciglio dello stagno a piangere. passarono due giorni e due notti. Il terzo giorno sul fine della sera le bolle rallentarono e la bimba vide spuntare il pesciolino dall'acqua con un vetro attaccato alle branchie. La bimba si buttò immediatamente nello stagno a raccogliere il pesciolino e lui con un filo di voce le disse - Prendi questo, ti realizzerai -. Il pesciolino era sempre più debole; la bimba lo mise nella bacinella e si avviò verso casa. Lungo la strada, la bimba, controllava il suo pesciolino, e anche quello strano vetro che gli aveva portato. Ad un certo punto incontrò un uomo che voleva rubargli quello strano vetro ma ricordando le parole del pesciolino la bimba fuggì a corsa.
Il pesciolino si stava riprendendo e piano piano tornò a star bene.
- Ormai che ti sei rimesso e stai bene mi devi spiegare cos'è quello strano vetro luccicante e perchè me l'hai portato? - dissa al pesciolino. - ah! la pietra luccicante! Quella pietra ha un'immenso valore sia nel mio mondo che nel tuo - disse il pesciolino. - Ma io sono piccola ed ora ho un'amico che sei tu e la mia passione per l'equitazione è passata. Lo donerò ai miei genitori in modo che possano vivere meglio -. -No! - le rispose il pesciolino - I grandi quando hanno i soldi perdono ogni tipo di valore e vogliono sempre e solo comandare. Vorresti che i tuoi genitori diventassero così?vorresti che alla sera i tuoi genitori non ti donino il loro amore al tuo ritorno a casa? -. La bimba lo guardò con aria di circostanza. - Allora faremo una cosa; quando andremo nel mio mondo ce lo porteremo dietro per cominciare a vivere - disse il pesciolino.
Ma come fare a collegare i due mondi?Era difficile per la bimba respirare sott'acqua e per il pesciolino era difficile ugualmente respirare fuori dall'acqua se non nella bacinella che la bimba le aveva trovato.
Passeggiando per il bosco che li riportava a casa incontrarono diversi animali e tutti si stupivano per quello strano comportamento della bimba. Sì nel loro mondo i pesciolini non stavano nelle bacinelle. I due continuarono ed andarono verso la casa della bimba. Quando di fecero sui pressi dell'abitazione trovarono un cartello - Guarda - disse il pesciolino alla bimba - Un uomo pesce. Proprio quello che servirebbe diventare a me - gli rispose la bimba.
- Ma come facciamo?Mah! - continuò la bimba. Il tempo passava e alla bimba rimase molto impresso quello strano cartello. La bimba era sempre più grande e un giorno, mentre tutto il suo mondo le girava intorno, incontrò un cavallo e gli parlò di quello strano cartello che in passato aveva visto. - Ma è un uomo con una muta da sub - gli disse il cavallo. - Ma no, era un uomo-pesce - rispose la bimba.
- Devi sapere che gli uomini non possono respirare sott'acqua come il tuo pesciolino non può respirare fuori dall'acqua. Quando l'uomo ha bisogno di andare sott'acqua deve indossare uno speciale vestito che gli permette di respirare sott'acqua - terminò il cavallo.
La bimba, il cavallo e il pesciolino si salutarono e i due tornarono verso casa.
- Ecco - disse la bimba. -Useremo la pietra luccicante per trasformarmi in donna pesce -.
- Una buonissima idea. Dovremmo però tagliare la pietra perchè è troppo grande - disse il pesciolino. - Ci penserò io - disse la bimba.
La bimba grazie all'aiuto del padre riuscì a tagliare quella bellissima pietra ed al momento che fu divisa chiese al pesciolino rosso - Ma ora chi andrà comprare il vestito speciale per me? -
Il pesciolino ci pensò un pò su e poi esclamò - Torneremo dal cavallo nel bosco gli daremo la pietra e diremo a lui di farci questo piacere -. I due si recarono nel bosco trovarono il cavallo gli dissero il piacere che volevano ed ilcavallo corse a prendere lo speciale indumento. Gli disse prima di partire - Dopodomani ci troviamo qua alla stessa ora nello stesso posto -.
La bimba ed il pesce rimasero in ansia attesa.
Il giorno arrivò; i tre si trovarono nel bosco ed il cavallo oltre alla tuta speciale ridonò alla bimba ed al pesciolino anche la pietra.
- E questa? -disse la bimba. - Non l'hanno voluta? - continuò. Il cavallo le disse - Codesta pietra è molto rara e all'artigiano che mi ha fatto la tuta speciale gli è bastata solo una scheggia. Se guardi sotto la pietra manca un frammento; quello è stato il prezzo .-
Il pesciolino e la bimba insieme gli risposero - Il resto è tuo -. Il cavallo allora disse - Io non voglio nulla. L'unica cosa che ci potremo fare è qualcosa per tutto il nostro mondo. Tipo costuire o inventare qualcosa per tutti noi e usare la pietra per acquistare gli oggetti che serviranno -. Ovviamente nessuno dei tre aveva grandi idee. Il pesciolino allora esclamò:
- Faremo un concorso nel vostro mondo. Chiunque potrà partecipare; a patto che venga presentata un'invenzione. Tutti gli oggetti per costruire le invenzioni saranno gratuiti e li pagheremo con la nostra pietra -.
Ci fu il concorso; Vennero costruiti migliaia di oggetti. Da turbine eoliche , idriche ecc. a speciali pannelli alimentati dall'energia dell'etere.
Ognuno presentò la propria invenzione. Ci fu un vincitore. Il tuttofare del paese vinse. Proprio lui che aveva inventato i pannelli alimentati dall'energia dell'etere. Ancora una volta era rimasta una parte di pietra e si decise di farci pannelli alimentati dall'energia dell'etere per il fabbisogno di tutto il loro mondo.
- Vedi? - disse il pesciolino - La pietra ha immenso valore e pensa che nel mio mondo vale molto di più -.
Con tutto il frastuono del concorso la bimba aveva come dimenticato il suo compito: quello di riportare il pesciolino nel suo mondo.
Tornati a casa, la bimba, rivide lo speciale vestito e gli tornò tutto a mente.
- Domani lo indosserò e finalmente potrò diventare donna-pesce - disse la bimba.
L'indomani la bimba indossò la speciale tuta e finalmente partirono verso il mondo del pesciolino rosso senza dimenticare la metà della pietra luccicante.
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LA BIMBA E IL PESCIOLINO ROSSO:
In un mondo sotterraneo, dove il sole non si faceva mai vedere, c'era una bimba figlia di due contadini.
Il mondo dove abitavano era magico. Gli animali e le persone potevano parlare ed interagire tra loro.
Un giorno, la bimba, disse ai genitori che desiderava comprarsi un'animale;ma ahimè a causa della scarsa possibilità economica della famiglia non poteva realizzare il suo sogno. La bambina sognava di fare equitazione e di comprarsi un bel cavallo.
-Quando sarò grande vorrò avere una montagna di soldi per comprarmi tutti i cavalli del mondo - diceva. La famiglia purtroppo non poteva neanche permettersi di comprare anche l'animale che con pochi denari poteva esser comprato.
Un giorno , la bimba, girovagando per strada, in uno stagno sporco e maleodorante, vide un pesciolino rosso. - Ciao bimba - disse il pesciolino - Io provengo da un mondo bellissimo dove per metà giornata una palla riscaldava la nostra acqua e per metà giornata spariva. Un mondo bellissimo. Caldo, affettuoso e con molti amici -. La bambina lo guardò senza pronunciar parola.
- Che fai non mi dici nulla? guarda che esiste veramente. Non è molto lontano da qua. Un giorno ci andremo insieme -. La bimba lo guardò e gli rispose - Ma tu devi stare perennemente in acqua ed io non posso portarti a casa mia. Moriresti di fame -. Il pesciolino allora gli rispose - Non ti preoccupare per me, trova una bacinella e riempila di acqua limpida; mi farai il pesciolino più felice del pianeta -. La bimba allora prese una grande bacinella, andò alla sorgente, e la riempì con della freschissima acqua pulita. In pochi minuti riuscì a ritornare allo stagno e cominciò a guardare perchè il pesciolino non si faceva più vedere. Lo chiamò, sempre più forte ma niente. Quasi sconsolata riprese la bacinella e mentre stava per svoltare ed andare, zac il pesciolino, con un guizzo dallo stagno, entrò dritto nella bacinella. - Credevi fossi sparito? - gli disse il pesciolino rosso. La bimba non rispose. Lungo la strada verso casa il pescilino e la bimba fecero conoscenza. Il pesciolino gli descrisse il mondo dove un tempo stava e la bimba allora gli rispose - Ma perchè sei qua ed io ti ho trovato in questo stagno così puzzolente? -. Il pesciolino gli rispose - Devi sapere che tra questo mondo e il mondo dove abitavo io c'è un piccolo varco e un giorno, avvicinandomi troppo da quelle parti, son stato risucchiato in quello stagno così puzzolente -. La bimba gli rispose - Dovrò aiutarti a riportarti nel tuo mondo. - Morirai - disse il pesciolino. I due fecero ben presto amicizia.
Ogni giorno la bimba accompagnava il pesciolino allo stagno per farlo mangiare ed ogni giorno il pesciolino le era riconoscente ritornando sempre nella bacinella. Un giorno però l'acqua faceva come delle bolle e la bimba si spaventò. Il pesciolino non si rivedeva. La bimba con la sua bacinella si mise a sedere sul ciglio dello stagno a piangere. passarono due giorni e due notti. Il terzo giorno sul fine della sera le bolle rallentarono e la bimba vide spuntare il pesciolino dall'acqua con un vetro attaccato alle branchie. La bimba si buttò immediatamente nello stagno a raccogliere il pesciolino e lui con un filo di voce le disse - Prendi questo, ti realizzerai -. Il pesciolino era sempre più debole; la bimba lo mise nella bacinella e si avviò verso casa. Lungo la strada, la bimba, controllava il suo pesciolino, e anche quello strano vetro che gli aveva portato. Ad un certo punto incontrò un uomo che voleva rubargli quello strano vetro ma ricordando le parole del pesciolino la bimba fuggì a corsa.
Il pesciolino si stava riprendendo e piano piano tornò a star bene.
- Ormai che ti sei rimesso e stai bene mi devi spiegare cos'è quello strano vetro luccicante e perchè me l'hai portato? - dissa al pesciolino. - ah! la pietra luccicante! Quella pietra ha un'immenso valore sia nel mio mondo che nel tuo - disse il pesciolino. - Ma io sono piccola ed ora ho un'amico che sei tu e la mia passione per l'equitazione è passata. Lo donerò ai miei genitori in modo che possano vivere meglio -. -No! - le rispose il pesciolino - I grandi quando hanno i soldi perdono ogni tipo di valore e vogliono sempre e solo comandare. Vorresti che i tuoi genitori diventassero così?vorresti che alla sera i tuoi genitori non ti donino il loro amore al tuo ritorno a casa? -. La bimba lo guardò con aria di circostanza. - Allora faremo una cosa; quando andremo nel mio mondo ce lo porteremo dietro per cominciare a vivere - disse il pesciolino.
Ma come fare a collegare i due mondi?Era difficile per la bimba respirare sott'acqua e per il pesciolino era difficile ugualmente respirare fuori dall'acqua se non nella bacinella che la bimba le aveva trovato.
Passeggiando per il bosco che li riportava a casa incontrarono diversi animali e tutti si stupivano per quello strano comportamento della bimba. Sì nel loro mondo i pesciolini non stavano nelle bacinelle. I due continuarono ed andarono verso la casa della bimba. Quando di fecero sui pressi dell'abitazione trovarono un cartello - Guarda - disse il pesciolino alla bimba - Un uomo pesce. Proprio quello che servirebbe diventare a me - gli rispose la bimba.
- Ma come facciamo?Mah! - continuò la bimba. Il tempo passava e alla bimba rimase molto impresso quello strano cartello. La bimba era sempre più grande e un giorno, mentre tutto il suo mondo le girava intorno, incontrò un cavallo e gli parlò di quello strano cartello che in passato aveva visto. - Ma è un uomo con una muta da sub - gli disse il cavallo. - Ma no, era un uomo-pesce - rispose la bimba.
- Devi sapere che gli uomini non possono respirare sott'acqua come il tuo pesciolino non può respirare fuori dall'acqua. Quando l'uomo ha bisogno di andare sott'acqua deve indossare uno speciale vestito che gli permette di respirare sott'acqua - terminò il cavallo.
La bimba, il cavallo e il pesciolino si salutarono e i due tornarono verso casa.
- Ecco - disse la bimba. -Useremo la pietra luccicante per trasformarmi in donna pesce -.
- Una buonissima idea. Dovremmo però tagliare la pietra perchè è troppo grande - disse il pesciolino. - Ci penserò io - disse la bimba.
La bimba grazie all'aiuto del padre riuscì a tagliare quella bellissima pietra ed al momento che fu divisa chiese al pesciolino rosso - Ma ora chi andrà comprare il vestito speciale per me? -
Il pesciolino ci pensò un pò su e poi esclamò - Torneremo dal cavallo nel bosco gli daremo la pietra e diremo a lui di farci questo piacere -. I due si recarono nel bosco trovarono il cavallo gli dissero il piacere che volevano ed ilcavallo corse a prendere lo speciale indumento. Gli disse prima di partire - Dopodomani ci troviamo qua alla stessa ora nello stesso posto -.
La bimba ed il pesce rimasero in ansia attesa.
Il giorno arrivò; i tre si trovarono nel bosco ed il cavallo oltre alla tuta speciale ridonò alla bimba ed al pesciolino anche la pietra.
- E questa? -disse la bimba. - Non l'hanno voluta? - continuò. Il cavallo le disse - Codesta pietra è molto rara e all'artigiano che mi ha fatto la tuta speciale gli è bastata solo una scheggia. Se guardi sotto la pietra manca un frammento; quello è stato il prezzo .-
Il pesciolino e la bimba insieme gli risposero - Il resto è tuo -. Il cavallo allora disse - Io non voglio nulla. L'unica cosa che ci potremo fare è qualcosa per tutto il nostro mondo. Tipo costuire o inventare qualcosa per tutti noi e usare la pietra per acquistare gli oggetti che serviranno -. Ovviamente nessuno dei tre aveva grandi idee. Il pesciolino allora esclamò:
- Faremo un concorso nel vostro mondo. Chiunque potrà partecipare; a patto che venga presentata un'invenzione. Tutti gli oggetti per costruire le invenzioni saranno gratuiti e li pagheremo con la nostra pietra -.
Ci fu il concorso; Vennero costruiti migliaia di oggetti. Da turbine eoliche , idriche ecc. a speciali pannelli alimentati dall'energia dell'etere.
Ognuno presentò la propria invenzione. Ci fu un vincitore. Il tuttofare del paese vinse. Proprio lui che aveva inventato i pannelli alimentati dall'energia dell'etere. Ancora una volta era rimasta una parte di pietra e si decise di farci pannelli alimentati dall'energia dell'etere per il fabbisogno di tutto il loro mondo.
- Vedi? - disse il pesciolino - La pietra ha immenso valore e pensa che nel mio mondo vale molto di più -.
Con tutto il frastuono del concorso la bimba aveva come dimenticato il suo compito: quello di riportare il pesciolino nel suo mondo.
Tornati a casa, la bimba, rivide lo speciale vestito e gli tornò tutto a mente.
- Domani lo indosserò e finalmente potrò diventare donna-pesce - disse la bimba.
L'indomani la bimba indossò la speciale tuta e finalmente partirono verso il mondo del pesciolino rosso senza dimenticare la metà della pietra luccicante.
lunedì 25 ottobre 2010 |
il principe povero - oggi -
LA GUERRA DELLE PIETRE BIANCHE
Il principe affidò l'incarico di portare la dichiarazione di guerra alla metà opposta del suo regno ad uno dei suoi fidati scrittori.
L'aspra guerra cominciò.Si affrontarono migliaia di soldati. Morti, guerra, distruzione.Ciò che il principe era riuscito a fare per il suo regno era quasi scomparso.
L'inverno intanto si stava facendo sempre più rigido.
Il principe stava difendendo il suo regno ma pensava anche a dare "bandiera bianca" per difendere e non far morire la sua amata.
Passò due mesi esatti; l'inverno era sempre più pungente.La maggior parte dei soldati morirono di freddo e sete.Il principe, girando nel suo regno, non vedeva altro che morti morti morti.Pensava - Ormai questo scempio è finito! - Non finì di pensare che venne sfiorato da una grande pietra. Chi era che stava attentando alla vita del principe?Il principe rispose alla sassaiola, ma soprattutto voleva vedere chi c'era di là. Dopo mezza giornata di sassaiola il principe si accorse che di là c'era la sua amata... - No!devo gettare la spugna...Se no morirà -. Il principe decise di dare bandiera bianca.
In battaglia erano rimasti solo loro due. Il principe gettò bandiera bianca e decise subito che la sua amata aveva vinto. - Dividerò il mio regno e la metà che avevo affidato a tuo fratello sarà definitivamente tua. Amministralo al meglio e porta i tuoi confini oltre l'orizzonte come son riuscito a fare io -.
La sua amata gli risposte - Bhè io sono una donna come potrei amministrare tutto questo regno? - Il principe le rispose - Credi in te stessa e vedrai che riuscirai a percorrere tanta strada -.
Al principe gli rimaneva un'ultima cosa da fare prima che la sua amata ripartisse: farsi avanti.
Così il principe le disse - Aspetta -.
L'inverno intanto si stava facendo sempre più pungente. Era caduto uno spesso manto di neve. Ricominciò a nevicare...
Il principe allora si avvicinò alla sua amata le prese una mano e le disse - Il tuo candido sguardo che vede queste montagne innevate vorrei che si riappacificasse ai miei occhi che diventano lucidi al solo pensiero di perderti -. Dopodichè la strinse a se e le disse:
-Sei la cosa più bella che vita mi ha regalato. Mi son innamorato di te. Ti amo!!! -.
Il principe e la sua amata si lasciarono andare ad un appassionato bacio.
La neve continuava a cadere; Il principe e la sua amata davanti ad un grande albero si giurarono eterno amore e come sigillo appesero un guanto del principe e l'elmetto dell'amata in segno di forza e mente per amministrare al meglio tutto il regno riunito!!!.
-FINE-
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Il principe affidò l'incarico di portare la dichiarazione di guerra alla metà opposta del suo regno ad uno dei suoi fidati scrittori.
L'aspra guerra cominciò.Si affrontarono migliaia di soldati. Morti, guerra, distruzione.Ciò che il principe era riuscito a fare per il suo regno era quasi scomparso.
L'inverno intanto si stava facendo sempre più rigido.
Il principe stava difendendo il suo regno ma pensava anche a dare "bandiera bianca" per difendere e non far morire la sua amata.
Passò due mesi esatti; l'inverno era sempre più pungente.La maggior parte dei soldati morirono di freddo e sete.Il principe, girando nel suo regno, non vedeva altro che morti morti morti.Pensava - Ormai questo scempio è finito! - Non finì di pensare che venne sfiorato da una grande pietra. Chi era che stava attentando alla vita del principe?Il principe rispose alla sassaiola, ma soprattutto voleva vedere chi c'era di là. Dopo mezza giornata di sassaiola il principe si accorse che di là c'era la sua amata... - No!devo gettare la spugna...Se no morirà -. Il principe decise di dare bandiera bianca.
In battaglia erano rimasti solo loro due. Il principe gettò bandiera bianca e decise subito che la sua amata aveva vinto. - Dividerò il mio regno e la metà che avevo affidato a tuo fratello sarà definitivamente tua. Amministralo al meglio e porta i tuoi confini oltre l'orizzonte come son riuscito a fare io -.
La sua amata gli risposte - Bhè io sono una donna come potrei amministrare tutto questo regno? - Il principe le rispose - Credi in te stessa e vedrai che riuscirai a percorrere tanta strada -.
Al principe gli rimaneva un'ultima cosa da fare prima che la sua amata ripartisse: farsi avanti.
Così il principe le disse - Aspetta -.
L'inverno intanto si stava facendo sempre più pungente. Era caduto uno spesso manto di neve. Ricominciò a nevicare...
Il principe allora si avvicinò alla sua amata le prese una mano e le disse - Il tuo candido sguardo che vede queste montagne innevate vorrei che si riappacificasse ai miei occhi che diventano lucidi al solo pensiero di perderti -. Dopodichè la strinse a se e le disse:
-Sei la cosa più bella che vita mi ha regalato. Mi son innamorato di te. Ti amo!!! -.
Il principe e la sua amata si lasciarono andare ad un appassionato bacio.
La neve continuava a cadere; Il principe e la sua amata davanti ad un grande albero si giurarono eterno amore e come sigillo appesero un guanto del principe e l'elmetto dell'amata in segno di forza e mente per amministrare al meglio tutto il regno riunito!!!.
-FINE-
lunedì 18 ottobre 2010 |
18-10-2010
Notti insonni si stanno riavvicinando
mentre il cuore sta ancora ballando
con un by m'hai riacceso
un umore assai teso
con uno sguardo m'hai rinnovato
un pensiero mai passato
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mentre il cuore sta ancora ballando
con un by m'hai riacceso
un umore assai teso
con uno sguardo m'hai rinnovato
un pensiero mai passato
giovedì 7 ottobre 2010 |
Il principe povero -oggi-
L'incontro:
C'era una volta un principe che lavorava sempre a capo basso.Gli piaceva fare di tutto dal fabbro al falegname dallo scultore allo scrittore e lo sapeva fare anche bene;solo una cosa non amava fare:comandare.
Non esprimeva mai i suoi sentimenti continuava solo a lavorare lavorare lavorare.Aveva fatto dei bellissimi oggetti da vendere all'interno del suo regno ed era riuscito ad estendere i suoi confini oltre l'orizzonte.
Un giorno,mentre il tran tran quotidiano rendeva piena la sua vita, si presentò, all'interno del suo regno, una splendida donna - ah com'è bella - ah che bei capelli - ah che begli occhi- esclamò il principe!!!
Presto però si accorse che la bellissima creatura che gli si era presentata davanti aveva già accanto un uomo.
Il tempo passò e il principe si dedicò moltissimo a trovare il modo di incontrare quella bellissima creatura...e successe; si riincontrarono nella strada del lavoro.Una chiacchiera tira l'altra e il principe, vedendo di continuo la fanciulla sola, decise di farsi avanti ma essendo povero di parole cercò di corteggiarla con metodi assai infantili -Si cominciò dal film già visto poi i risultati del lavoro...nulla...nulla che attirasse la sua attenzione.
L'uomo allora riprese il suo fagottino e si diresse verso il suo lavoro.
Da quel giorno però il lavoro era diverso, le cose che lo circondavano erano diverse. Il principe, per la prima volta, si era innamorato.
Ogni mattina, lungo la strada per andare al lavorare, il principe incontrava la sua amata ma essendo "povero" di parole si prodigava a pensare, a cosa dire, alla fanciulla nel caso l'avesse riincontrata sperando sempre che il successivo mattino lei fosse stata presente e ancor di più sperava di trovar le parole giuste per conquistarla.
Il tempo passò:giorni mesi anni e il povero principe rimase sempre più solo e questa solitudine gli permise di ascoltare e trovare qualcosa che ancora lui non credeva di avere forse preche troppo materialista::il cuore.
Questa scoperta lo rivoluzionò al punto di cambiargli tutte le abitudini; Il principe fece nuove amicizie senza mai dimenticare la sua principessa dai lunghi boccoli d'oro.
Il lavoro non andava per il meglio;il principe non riusciva più ad essere creativo; i suoi scritti cominciarono ad essere peggiori, le sue sculture più fragili.Cominciò a crescere il malumore nel regno che cominciò piano piano a non volerlo più come principe.
Non poteva credere alle sue orecchie - ah io mandato via dal mio regno?No, mai - disse il principe!Il mormorio delle persone era diventato sempre più insistente ma lui non mollava.
Il principe dovette cambiare radicalmente vita passando un grigio periodo.
Un giorno, l'uomo, lungo la strada bianca che lo portava a lavoro incontrò un povero gattino ferito.Sanguinava da una zampa. -chissà cosa gli è successo- disse.
Quel giorno il principe non lavorò e portò alla sua reggia l'animale ferito.Per la strada del ritorno conobbe un'uomo che lo aiutò a medicare e risistemare il gattino.L'uomo si rivelò un buon assistente del principee, piano piano, raccontandogli la storia della sua vita, lo fece tornare a sperare e a credere a quella vita che per il principe ormai era finita.
Il principe tornò a scrivere le sue poesie e i suoi racconti, ricominciò a fare il falegname e come per magia era ritornato il vecchio artista di un tempo. -Finalmente - esclamarono gli abitanti del suo regno!!! -Evviva - la felicità era tornata.
Ma lui non aveva dimenticato tutto il suo passato. La sua amata , la donna dagli occhi cristallini e dai lunghi capelli d'orati -ah come vorrei che fossero uniti a me e al mio cuore che impazzisce solo a vederla - pensava il principe. Acciderbolina il principe si stava riconquistando la fiducia di tutto il suo regno e sempre più sicuro di sè si diresse verso la parte di regno dove poteva vedere la sua amata.
Come in una previsione, come in un'intuizione, il principe, credette che proprio quel giorno l'avrebbe vista; proprio quella coincidenza l'avrebbe fatti ritrovare.E così fu.Al principe, vedendo la sua amata, gli passò mille pensieri per la mente e non riuscì a dirle nulla all'infuori che le solite domande di routine.
Il principe finalmente aveva trovato il luogo adatto da dove ricominciare quella vita che da tanti lunghi anni aveva lasciato!!! Cominciò a frequentare quella parte di regno, anche se disturbato dal fatto di fare molta strada ma la sua amata valeva molto di più.
In quel luogo conobbe molte damigelle e tanti servitori del regno ma sentendosi "povero" il principe serviva con loro senza mai far notare la sua superiorità.
Il tempo passava e di cose si succedettero;Il principe incontrò e conobbe numerose personalità: dagli scrittori agli scultori, dagli studiosi ai più odiosi;ognuno con qualche particolarità speciale.Cominciava a balenare nella mente del principe un pensiero ripetitivo: - dovrà succedere qualcosa che mi dovrà mettere in contatto con la mia amata - ma in quel periodo fu solo un volante pensiero; Il principe aveva altro per la mente. La donna dei suoi sogni la voleva incontrare e parlarle faccia a faccia - eh magari ci scappasse anche un bacio - ripeteva il principe che ogni volta che i suoi pensieri cadevano sulla sua amata pensava: - mi basta che mi sfiori gli occhi con il tuo sguardo per accendere in me un subbuglio di emozioni difficile da contenere-.Ma ancora non era riuscito a rivederla.
Un giorno però, diversi scrittori scomparvero lasciando un grande vuoto all'interno del regno.
Al principe allora gli ribalenò quel ripetitivo pensiero: dovrà succedere qualcosa...per un contatto continuo con la mia amata...mah forse era proprio quello.
Il principe l'aveva previsto che proprio una notizia rimbalzata l'avrebbe messo in contatto continuo con la donna dagli occhi cristallini. E così fu. Proprio come aveva previsto. Il suo cuore ricominciava a credere a quell'amore vero che il principe coltivava da anni. Il contatto era iniziato. Il principe decise allora di farsi avanti proprio con le poesie che da sempre le aveva dedicato. Cominciò a comunicare con lei e ben presto gli spedì un messaggio con una sua poesia: le nuvole in cammino vanno verso il mattino la luna splende sulle tenebre il sole sorge dalle colline di Venere il tuo sorriso mi basta per farmi passare una spettacolare vacanza.
-Bellissima - esclamò lei molto felice. Il principe stava facendo breccia nel cuore della donna dei suoi sogni. Si risentirono spesso ma gli impegni del suo regno riportarono il principe alla realtà; L'inverno stava arrivando e tutti quelli che osservavano il cielo potettero dire al principe che quello che stava arrivando era il più terribile degli inverni che i loro antenati avessero ricordato.
Subito gli venne l'ispirazione di scrivere un pezzo per la sua amata e glielo spedì:In mezzo a questo cupo tempo te sei il mio raggio di sole che filtra tra le nuvole di questo mezz'autunno; e ancora, molto più ispirato dalla notizia degli osservatori del cielo: Il caldo raggio di sole che filtra dalla finestra è come il tuo sorriso all'inizio di questo gelido inverno.
Un'assaggio di inverno si fece sentire ben presto .
Mentre il principe si stava spostando per spedire una lettera al regno adiacente al suo cominciò a scendere dal cielo un'insistente pioggia. La carrozza trainata dai cavallisi fermò. Un terribile temporale si stava avvicinando.
Un fulmine, un tuono, e i cavalli si riuscirono a liberare e scappare nella campagna intorno. Il principe rimase fermo, solo, e siccome si stava avvicinando la sera, pure infreddolito.
Dopo tanto pensare si decise a tornare alla sua corte a piedi - Mi inzuppero come una spugna - esclamò. Ma non potette far altro che tornare al suo regno. - Gli osservatori del cielo avevano ragione in pieno - pensò il principe -Quello che si sta avvicinando sarà il più terribile degli inverni.
Il principe, non vedendo i confini del suo regno dalla sua reggia, decise di dividerlo in due parti dove, da una parte restava lui e dall'altra decise di far governare un uomo che forse lo avrebbe fatto avvicinare alla sua amata: suo fratello. Si il fratello della sua amata.
Il principe prima di prendere questa decisione rimase molto in conflitto con se stesso - bhè lei andrà nella parte di regno opposta alla mia - pensava -Ma suo fratello spero riesca ad essere un buon governante temporaneo del mio regno - b continuava a pensare - E vabbè lo farò governante dell'altra metà del mio regno - decise.
Dopo avergli spiegato quale era la situazione il principe si diresse con il fratello della sua amata verso la parte di regno che avrebbe dovuto governare.
Cominciò tutto a gonfie vele il principe era molto soddisfatto. L'inverno intanto era sempre più vicino.Vento, pioggia, grandine. Ogni giorno era quasi il finimondo. Cominciò ad arrivare alle orecchie del principe che il suo diretto "fidato" stava governando in modo diverso il regno che gli aveda affidato e il principe andò su tutte le furie - Lo caccierò - urlò.
Il fratello della sua amata l'aveva tradito e stava prendendo sempre più potere e consensi delle persone. Il principe si recò allora a discutere con il suo attuale peggior nemico e gli animi si accesero: - Ti caccierò - urlava il principe - Le persone del mio regno mi vogliono - ripeteva il fratello della sua amata - Vedremo - chiuse la discussione il principe.
Il principe anche contro la sua volontà dovette ordinare agli abitanti del suo regno di armarsi per combattere in quel brutto inverno una terribile battaglia. Passò un mese preciso e ormai il principe era pronto per scendere in guerra - Lo sconfiggerò e mi riprenderò ciò che mi ha rubato -
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C'era una volta un principe che lavorava sempre a capo basso.Gli piaceva fare di tutto dal fabbro al falegname dallo scultore allo scrittore e lo sapeva fare anche bene;solo una cosa non amava fare:comandare.
Non esprimeva mai i suoi sentimenti continuava solo a lavorare lavorare lavorare.Aveva fatto dei bellissimi oggetti da vendere all'interno del suo regno ed era riuscito ad estendere i suoi confini oltre l'orizzonte.
Un giorno,mentre il tran tran quotidiano rendeva piena la sua vita, si presentò, all'interno del suo regno, una splendida donna - ah com'è bella - ah che bei capelli - ah che begli occhi- esclamò il principe!!!
Presto però si accorse che la bellissima creatura che gli si era presentata davanti aveva già accanto un uomo.
Il tempo passò e il principe si dedicò moltissimo a trovare il modo di incontrare quella bellissima creatura...e successe; si riincontrarono nella strada del lavoro.Una chiacchiera tira l'altra e il principe, vedendo di continuo la fanciulla sola, decise di farsi avanti ma essendo povero di parole cercò di corteggiarla con metodi assai infantili -Si cominciò dal film già visto poi i risultati del lavoro...nulla...nulla che attirasse la sua attenzione.
L'uomo allora riprese il suo fagottino e si diresse verso il suo lavoro.
Da quel giorno però il lavoro era diverso, le cose che lo circondavano erano diverse. Il principe, per la prima volta, si era innamorato.
Ogni mattina, lungo la strada per andare al lavorare, il principe incontrava la sua amata ma essendo "povero" di parole si prodigava a pensare, a cosa dire, alla fanciulla nel caso l'avesse riincontrata sperando sempre che il successivo mattino lei fosse stata presente e ancor di più sperava di trovar le parole giuste per conquistarla.
Il tempo passò:giorni mesi anni e il povero principe rimase sempre più solo e questa solitudine gli permise di ascoltare e trovare qualcosa che ancora lui non credeva di avere forse preche troppo materialista::il cuore.
Questa scoperta lo rivoluzionò al punto di cambiargli tutte le abitudini; Il principe fece nuove amicizie senza mai dimenticare la sua principessa dai lunghi boccoli d'oro.
Il lavoro non andava per il meglio;il principe non riusciva più ad essere creativo; i suoi scritti cominciarono ad essere peggiori, le sue sculture più fragili.Cominciò a crescere il malumore nel regno che cominciò piano piano a non volerlo più come principe.
Non poteva credere alle sue orecchie - ah io mandato via dal mio regno?No, mai - disse il principe!Il mormorio delle persone era diventato sempre più insistente ma lui non mollava.
Il principe dovette cambiare radicalmente vita passando un grigio periodo.
Un giorno, l'uomo, lungo la strada bianca che lo portava a lavoro incontrò un povero gattino ferito.Sanguinava da una zampa. -chissà cosa gli è successo- disse.
Quel giorno il principe non lavorò e portò alla sua reggia l'animale ferito.Per la strada del ritorno conobbe un'uomo che lo aiutò a medicare e risistemare il gattino.L'uomo si rivelò un buon assistente del principee, piano piano, raccontandogli la storia della sua vita, lo fece tornare a sperare e a credere a quella vita che per il principe ormai era finita.
Il principe tornò a scrivere le sue poesie e i suoi racconti, ricominciò a fare il falegname e come per magia era ritornato il vecchio artista di un tempo. -Finalmente - esclamarono gli abitanti del suo regno!!! -Evviva - la felicità era tornata.
Ma lui non aveva dimenticato tutto il suo passato. La sua amata , la donna dagli occhi cristallini e dai lunghi capelli d'orati -ah come vorrei che fossero uniti a me e al mio cuore che impazzisce solo a vederla - pensava il principe. Acciderbolina il principe si stava riconquistando la fiducia di tutto il suo regno e sempre più sicuro di sè si diresse verso la parte di regno dove poteva vedere la sua amata.
Come in una previsione, come in un'intuizione, il principe, credette che proprio quel giorno l'avrebbe vista; proprio quella coincidenza l'avrebbe fatti ritrovare.E così fu.Al principe, vedendo la sua amata, gli passò mille pensieri per la mente e non riuscì a dirle nulla all'infuori che le solite domande di routine.
Il principe finalmente aveva trovato il luogo adatto da dove ricominciare quella vita che da tanti lunghi anni aveva lasciato!!! Cominciò a frequentare quella parte di regno, anche se disturbato dal fatto di fare molta strada ma la sua amata valeva molto di più.
In quel luogo conobbe molte damigelle e tanti servitori del regno ma sentendosi "povero" il principe serviva con loro senza mai far notare la sua superiorità.
Il tempo passava e di cose si succedettero;Il principe incontrò e conobbe numerose personalità: dagli scrittori agli scultori, dagli studiosi ai più odiosi;ognuno con qualche particolarità speciale.Cominciava a balenare nella mente del principe un pensiero ripetitivo: - dovrà succedere qualcosa che mi dovrà mettere in contatto con la mia amata - ma in quel periodo fu solo un volante pensiero; Il principe aveva altro per la mente. La donna dei suoi sogni la voleva incontrare e parlarle faccia a faccia - eh magari ci scappasse anche un bacio - ripeteva il principe che ogni volta che i suoi pensieri cadevano sulla sua amata pensava: - mi basta che mi sfiori gli occhi con il tuo sguardo per accendere in me un subbuglio di emozioni difficile da contenere-.Ma ancora non era riuscito a rivederla.
Un giorno però, diversi scrittori scomparvero lasciando un grande vuoto all'interno del regno.
Al principe allora gli ribalenò quel ripetitivo pensiero: dovrà succedere qualcosa...per un contatto continuo con la mia amata...mah forse era proprio quello.
Il principe l'aveva previsto che proprio una notizia rimbalzata l'avrebbe messo in contatto continuo con la donna dagli occhi cristallini. E così fu. Proprio come aveva previsto. Il suo cuore ricominciava a credere a quell'amore vero che il principe coltivava da anni. Il contatto era iniziato. Il principe decise allora di farsi avanti proprio con le poesie che da sempre le aveva dedicato. Cominciò a comunicare con lei e ben presto gli spedì un messaggio con una sua poesia: le nuvole in cammino vanno verso il mattino la luna splende sulle tenebre il sole sorge dalle colline di Venere il tuo sorriso mi basta per farmi passare una spettacolare vacanza.
-Bellissima - esclamò lei molto felice. Il principe stava facendo breccia nel cuore della donna dei suoi sogni. Si risentirono spesso ma gli impegni del suo regno riportarono il principe alla realtà; L'inverno stava arrivando e tutti quelli che osservavano il cielo potettero dire al principe che quello che stava arrivando era il più terribile degli inverni che i loro antenati avessero ricordato.
Subito gli venne l'ispirazione di scrivere un pezzo per la sua amata e glielo spedì:In mezzo a questo cupo tempo te sei il mio raggio di sole che filtra tra le nuvole di questo mezz'autunno; e ancora, molto più ispirato dalla notizia degli osservatori del cielo: Il caldo raggio di sole che filtra dalla finestra è come il tuo sorriso all'inizio di questo gelido inverno.
Un'assaggio di inverno si fece sentire ben presto .
Mentre il principe si stava spostando per spedire una lettera al regno adiacente al suo cominciò a scendere dal cielo un'insistente pioggia. La carrozza trainata dai cavallisi fermò. Un terribile temporale si stava avvicinando.
Un fulmine, un tuono, e i cavalli si riuscirono a liberare e scappare nella campagna intorno. Il principe rimase fermo, solo, e siccome si stava avvicinando la sera, pure infreddolito.
Dopo tanto pensare si decise a tornare alla sua corte a piedi - Mi inzuppero come una spugna - esclamò. Ma non potette far altro che tornare al suo regno. - Gli osservatori del cielo avevano ragione in pieno - pensò il principe -Quello che si sta avvicinando sarà il più terribile degli inverni.
Il principe, non vedendo i confini del suo regno dalla sua reggia, decise di dividerlo in due parti dove, da una parte restava lui e dall'altra decise di far governare un uomo che forse lo avrebbe fatto avvicinare alla sua amata: suo fratello. Si il fratello della sua amata.
Il principe prima di prendere questa decisione rimase molto in conflitto con se stesso - bhè lei andrà nella parte di regno opposta alla mia - pensava -Ma suo fratello spero riesca ad essere un buon governante temporaneo del mio regno - b continuava a pensare - E vabbè lo farò governante dell'altra metà del mio regno - decise.
Dopo avergli spiegato quale era la situazione il principe si diresse con il fratello della sua amata verso la parte di regno che avrebbe dovuto governare.
Cominciò tutto a gonfie vele il principe era molto soddisfatto. L'inverno intanto era sempre più vicino.Vento, pioggia, grandine. Ogni giorno era quasi il finimondo. Cominciò ad arrivare alle orecchie del principe che il suo diretto "fidato" stava governando in modo diverso il regno che gli aveda affidato e il principe andò su tutte le furie - Lo caccierò - urlò.
Il fratello della sua amata l'aveva tradito e stava prendendo sempre più potere e consensi delle persone. Il principe si recò allora a discutere con il suo attuale peggior nemico e gli animi si accesero: - Ti caccierò - urlava il principe - Le persone del mio regno mi vogliono - ripeteva il fratello della sua amata - Vedremo - chiuse la discussione il principe.
Il principe anche contro la sua volontà dovette ordinare agli abitanti del suo regno di armarsi per combattere in quel brutto inverno una terribile battaglia. Passò un mese preciso e ormai il principe era pronto per scendere in guerra - Lo sconfiggerò e mi riprenderò ciò che mi ha rubato -
sabato 2 ottobre 2010 |
09-09-2010
Il riflesso di un luccicante brillante
incastonato dentro un bocciolo di rosa
riflette il tuo sorriso
mentre lo stupendo panorama
fa da sfondo alla tua faccia incantata
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incastonato dentro un bocciolo di rosa
riflette il tuo sorriso
mentre lo stupendo panorama
fa da sfondo alla tua faccia incantata
07-08-2010_2
Quanto vorrei
che i tuoi splendidi occhi
riflettessero il mio instancabile sguardo
fisso su di te
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che i tuoi splendidi occhi
riflettessero il mio instancabile sguardo
fisso su di te
07-08-2010_1
Le orme del tuo passaggio
rimangono impresse indelebili
lungo l'irto cammino e
come impronte sulla pietra
testimoniano il tuo passaggio
lungo la mia vita
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rimangono impresse indelebili
lungo l'irto cammino e
come impronte sulla pietra
testimoniano il tuo passaggio
lungo la mia vita
14-06-2010
Un tonfo sordo
un tuo sguardo
l'infinito degli istanti
difficile da dimenticare
la nuova tecnologia
tutta da sfruttare
i tuoi increspati
capelli di fuoco
riscaldano lo sguardo
che ti guarda
da non poco...
Ma il ghiaccio è
difficile da rompere
anche se poi
quando succederà
sarà la miglior cosa
che poi bene mi farà star
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un tuo sguardo
l'infinito degli istanti
difficile da dimenticare
la nuova tecnologia
tutta da sfruttare
i tuoi increspati
capelli di fuoco
riscaldano lo sguardo
che ti guarda
da non poco...
Ma il ghiaccio è
difficile da rompere
anche se poi
quando succederà
sarà la miglior cosa
che poi bene mi farà star
18-06-2010
L'esame 'un lo so fare
ma accanto a te mi vien l'istinto di provare
io sò come integrare l'esponenziale
mai niente può cambiare
la funzione poverina
non è chiusa stamattina
tra intervalli di definizione
mi ci scappa di ascoltar una canzone
tra asintoti e teoremi vari
spunta fuori una funzione pari
ma quando vo a derivare
mi vien fuori un errore grave
Mi vien voglia di chiedere:
che cos'è un maggiorante?
la funzione ics alla enne
mi risponde lemme lemme
che lei non può far niente
ti può spiegare l'esponente
mi dirigo verso il sen di enne
poverino lui sale e scende
gli moltiplico un e alla enne
e lui si azzera istantaneamente.
E se poi passo questo esamone
con la teacher "Zanzarone"
dallo scritto si va all'orale
e anche li ti può far male
teoremi e dimostrazioni
ti può chiedere anche
un panino a colazione
lei esclama "io chiedo tutto"
mi domando cosa c'è sotto
l'occhialino tondo tondo
il capello ravverzato
dopo un'ora di interrogatorio
una cosa ho pensato:
QUAL'E' IL VOTO REGISTRATO?
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ma accanto a te mi vien l'istinto di provare
io sò come integrare l'esponenziale
mai niente può cambiare
la funzione poverina
non è chiusa stamattina
tra intervalli di definizione
mi ci scappa di ascoltar una canzone
tra asintoti e teoremi vari
spunta fuori una funzione pari
ma quando vo a derivare
mi vien fuori un errore grave
Mi vien voglia di chiedere:
che cos'è un maggiorante?
la funzione ics alla enne
mi risponde lemme lemme
che lei non può far niente
ti può spiegare l'esponente
mi dirigo verso il sen di enne
poverino lui sale e scende
gli moltiplico un e alla enne
e lui si azzera istantaneamente.
E se poi passo questo esamone
con la teacher "Zanzarone"
dallo scritto si va all'orale
e anche li ti può far male
teoremi e dimostrazioni
ti può chiedere anche
un panino a colazione
lei esclama "io chiedo tutto"
mi domando cosa c'è sotto
l'occhialino tondo tondo
il capello ravverzato
dopo un'ora di interrogatorio
una cosa ho pensato:
QUAL'E' IL VOTO REGISTRATO?
01-06-2010
Chissà se la tua anima
vibra come la mia
quando mi vedi
chissà se il tuo cuore
batte come un tamburo
come il mio
chissà se ti piaccio
come a me piaci te...chissà...
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vibra come la mia
quando mi vedi
chissà se il tuo cuore
batte come un tamburo
come il mio
chissà se ti piaccio
come a me piaci te...chissà...
15-05-2010
""A causa del mio disordine pressocchè infinito avevo perso
questi due testi(15-05 e 01-06-2010) li metto ora anche se fuori data""
L'alfabeto è un lung serpente
che inizia con la A
che è la più bel parola
che in una vita si può pronunciar
Ma ti potrai domandare
che parola è?
è un motto di cinque lettere
che finisce con la E
Se la prima già la sai
e l'ultima è la E
potrai certo indovinare
che la parola è AMORE'
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questi due testi(15-05 e 01-06-2010) li metto ora anche se fuori data""
L'alfabeto è un lung serpente
che inizia con la A
che è la più bel parola
che in una vita si può pronunciar
Ma ti potrai domandare
che parola è?
è un motto di cinque lettere
che finisce con la E
Se la prima già la sai
e l'ultima è la E
potrai certo indovinare
che la parola è AMORE'
15-06-2010_2
""La prima parte di questa rima è un banale copia incolla
(battuta pure vecchia)tutto il resto in dono da
il poeta sognatore!!!""
Se la vita ti affanna
fatti una canna!!!
Ma non bucarti mai
perchè se no non ne uscirai
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(battuta pure vecchia)tutto il resto in dono da
il poeta sognatore!!!""
Se la vita ti affanna
fatti una canna!!!
Ma non bucarti mai
perchè se no non ne uscirai
15-06-2010_1
la luce,
Un riflesso abbagliante
circonda la tua splendida faccia
Un raggio di sole scioglie
il ghiaccio che nonostante tutto mi pietrifica
il tuo sguardo mi scioglie come dei piccoli
ghiaccioli alla luce delle prime ore dell'alba
Il rosso, l'alba il brulicare del vento
come i tuoi capelli senza alcun spavento
i nostri sguardi si scontran spesso
ma il coraggio non esce per far fuoriuscire un sorriso...
ciò che sarebbe il primo passo
per raggiungere il fato della mia vita
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Un riflesso abbagliante
circonda la tua splendida faccia
Un raggio di sole scioglie
il ghiaccio che nonostante tutto mi pietrifica
il tuo sguardo mi scioglie come dei piccoli
ghiaccioli alla luce delle prime ore dell'alba
Il rosso, l'alba il brulicare del vento
come i tuoi capelli senza alcun spavento
i nostri sguardi si scontran spesso
ma il coraggio non esce per far fuoriuscire un sorriso...
ciò che sarebbe il primo passo
per raggiungere il fato della mia vita
28-05-2010
Il viola del mattino
quando l'alba sta sorgendo
è come un ruscello
su un vicolo di montagna
che i tuoi occhi fa risplendere
nella calma di una duna di deserto
Le tue curve sono un sogno
che non scordo in un secondo
I capelli tuttavia
scorron lungo la tua pelle
i tuoi occhi sono perle
che splendono di verde
Questo ancora posso dirti
nei viali dritti dritti
porto la mia lunga voce
per cantarti una canzone
che racconta la tua vita
coi problemi lungo la via
ma se ti saprai districare
lontan sicuramente potrai arrivare
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quando l'alba sta sorgendo
è come un ruscello
su un vicolo di montagna
che i tuoi occhi fa risplendere
nella calma di una duna di deserto
Le tue curve sono un sogno
che non scordo in un secondo
I capelli tuttavia
scorron lungo la tua pelle
i tuoi occhi sono perle
che splendono di verde
Questo ancora posso dirti
nei viali dritti dritti
porto la mia lunga voce
per cantarti una canzone
che racconta la tua vita
coi problemi lungo la via
ma se ti saprai districare
lontan sicuramente potrai arrivare
18-05-2010
Le montagne la natura
la madre è stata buona
con un colpo di bacchetta
è uscita una bellezza;
Il ruscello della vita
scorre lungo la irta via
m'hai sfiorato con le dita
el profumo della vita
mi sento una foglia danzante nella grande prateria
voglio ancora domandà
quanto ancora durerà?
Questo sogno la natura
mi regala tuttavia
voglio dormire ancora
aspettando la mia vita
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la madre è stata buona
con un colpo di bacchetta
è uscita una bellezza;
Il ruscello della vita
scorre lungo la irta via
m'hai sfiorato con le dita
el profumo della vita
mi sento una foglia danzante nella grande prateria
voglio ancora domandà
quanto ancora durerà?
Questo sogno la natura
mi regala tuttavia
voglio dormire ancora
aspettando la mia vita
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