lunedì 16 settembre 2013

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Le centrali geotermiche - Larderello -

<< Storia >>
La prima notizia storica sull'esistenza di acque calde in Etruria viene fornita la Licofrone, uno scrittore greco del 270 a.c. quando racconta dell'esistenza di un fiume, denominato Lynceus, che possiede acque calde medicamentose.
Il fiume Lynceus fu identificato da Filippo Cluviero nella Italie Antiquate Descriptio, pubblicata nel 1626, con l'attuale fiume Cornia, che viene alimentato da sorgenti termali di acque boriche.
Gli Etruschi utilizzavano i sali borici, che si depositavano ai bordi dei lagoni naturali, sia per uso farmaceutico, sia per la preparazione di smalti, infatti i Vasi Sigillati del museo di Arezzo contengono del boro, che allora era possibile reperire solo in questa zona.
Nel segmento III della Tabula Itineraria Peutingeriana, una carta militare romana del III secolo dopo cristo che descriveva le strade romane dal Gange alla Spagna, si trovano indicati due importanti stabilimenti Termali, le Aquas Volaternas e le Aque Populanie, con in posizione mediana un lago a forma circolare.
Le Aque Volaternas sono da identificarsi con il Bagno a Morbo.
Tale bagno ebbe grande fortuna nel Medio Evo e nel Rinascimento, per le proprietà medicamentose delle acque calde.
Le Aque Populonie si trovano in vicinanza delle Aquas Volaternas, ma di tali terme se ne era persa ogni traccia. Uno scavo archeologico, nella zona di Sasso Pisano, ha ritrovato un grosso complesso termale etrusco e romano, terme che nel Medio Evo erano chiamate Bagno del Re e Bagno di S. Quilico, che potrebbero identificarsi con le Aque Populanie, in quanto si è trovato sulle tegole il marchio dell'antica città Etrusca populonia.


<< La Centrale Geotermica>> :

L'interno della Terra è un'enorme serbatoio di calore naturale, ma la gran parte di questa energia si trova in forma dispersa e a profondità troppo elevate per poter essere sfruttata industrialmente. E' quindi necessario individuare le zone della crosta terrestre dove il calore si è concentrato in spazi ristretti e a profondità economicamente accessibili: i cosiddetti serbatoi geotermici.
Questi si formano grazie a particolari condizioni geologiche e termodinamiche come la presenza di acqua sotterranea riscaldata da una inclusione di magma caldo nella crosta terrestre.
Perforando opportunatamente il sottosuolo fino ad incontrare queste sacche, si può estrarre il fluido geotermico, separarne, se necessario, il vapore dalla fase liquida e inviarlo in turbina per produrre energia elettrica.
Le perforazioni iniziarono nel 1828, ed avevano lo scopo di reperire una maggiore quantità di acque boriche, solo in un secondo momento si perforò per disporre di sempre maggiori quantità di vapore ad alta temperatura.
L'Italia è stato il primo Paese a sfruttare l'energia Geotermica per produrre elettricità.
Nelle 3 zone di TRAVALE, Larderello e Monte Amiata sono istallati 620 MW che forniscono 3.2 miliardi di kWh annui.
Le centrali geotermiche vengono fatte dove, con il passare dei secoli, si vide che il terreno era più impermeabile e quindi non assorbiva acqua e l'acqua che rimaneva là era sempre in stato di ebollizione.
Per la natura sono molto dannose le centrali perchè vengono espulsi diversi tipi di gas che fanno male alla vegetazione soprattutto a piante sempreverdi e castagneti; Tante volte ne modificano anche la crescita.
Ma vediamo meglio la composizione chimica di tali acque...:
- PH 7,0 Durezza G.F.100 gas(CO2)C.C. 209,59 PER LITRO
- SO4 360 p.p.m.
- CaO 253 p.p.m.
- MgO 95 p.p.m.
- Na Cl 22,64 p.p.m.
- H3BO3 3,7p.p.m.
- N2 O3 assente
...Ed ora come funziona la centrale:
Si possono verificare 2 casi:
1) Il vapore bollente forma energia elettrica.
2) Il vapore viene condensato.
1) Il magma caldo che si trova all'interno della crosta terrestre porta le acque, che si trovano sulla superficie, ad alte temperature causandole l'ebollizione.
Tramite un estrattore di gas geotermico il vapore ad alta temperatura va nella turbina che la fa girare. A causa di questo lavoro si forma dell'energia che viene spedita all'alternatore. Quando entra possiede una grande quantità di corrente quindi l'uscita sarà il trasformatore. Dopo il trasformatore convoglia l'energia nei cavi elettrici che tutti noi vediamo lungo le strade.
Se il vapore non produce energia che fine fa il fluido rimasto?
2) Una parte di vapore va condensandosi ed entra nel condensatore a miscela torna nella pompa entra nelle torri di refrigerazione poi una parte torna nel sottosuolo tramite la reinizione che è un processo con il quale l'acqua condensata viene spinta verso il centro della terra per poi ricominciare il ciclo prima esposto

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