sabato 23 aprile 2011

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Energia orgonica. La mia esperienza su come costruire un’orgonite.

"Questo articolo è stato stato scritto da una carissima amica Gessica e per questo senza far nessuna modifica vi ripropongo il suo articolo":



Cos’è l’Orgone?
Oggi la comunità dell’orgonite è in crescita e merita dovute attenzioni. L’Orgone, da cui l’orgonite, è null’altro che Energia Vitale, energia vivente, “forza anti-entropica”, il principio di funzionamento di cloud-buster e chem-buster.
Sono diversi gli scienziati e i ricercatori che hanno individuato l’esistenza di un’energia onnipresente, dovuta all’instabilità della materia stessa e sono arrivati a concettualizzare che le particelle elementari stesse non sono altro che perturbazioni, da cui emerge energia, l’Orgone. Il concetto era già conosciuto nelle tradizioni dell'Induismo (prana), buddismo e taoismo (Chi, Ki come nel Rei-Ki: sacra Energia Vitale) tradizioni dell'estremo oriente ma che conoscevano anche i greci (etere), ed è esplicitamente noto a tutte le tradizioni di guaritori sciamanici intorno al mondo, e oggetto di studio della fisica quantistica.

Il termine “Orgone” fu indicato dal medico Whilelm Reich, operante in Austria e Germania nella prima metà del Novecento, sperimentando con successo degli accumulatori di orgone (orgonite) nella cura di pazienti malati di cancro, poiché come ebbe modo di constatare, quest’ ultimo era causato dal blocco dell'energia benefica (OR) in un corpo altamente infestato da DOR (energia negativa, non vitale).
Egli osservò che l'accumularsi di orgone era stimolato da una combinazione alternata di strati organici e metallici. Fu così che sperimentò la costruzione di un’orgonite, ciò che oggi realizziamo, non a forma di cabina dove far permanere un malato, come fece Reich, ma a forma di piccola piramide, o medaglione, o base su cui costruire un chem-buster. Utilizziamo quindi del materiale molto semplice materia organica mescolata a particelle metalliche a cui viene aggiunto del cristallo di quarzo. La matrice composta da resina sintetica e da particelle metalliche serve ad attirare ed a concentrare l'orgone presente nell'ambiente ed il cristallo di quarzo ridà all'Orgone una vibrazione naturale. Gli elementi presenti nell'Orgonite sono perfettamente idonei a proteggerci e a migliorare il nostro ambiente, poiché non hanno bisogno di alcuna energia per funzionare.
A cosa serve l’Orgonite?
Mentre l’orgonite, sfruttando l’Orgone, serve a trasformare energia non vitale (DOR) in energia Vitale (OR), purificando l’ambiente, favorendo guarigioni dei processi biologici, il cloud-buster che altro non è che un’orgonite con un sistema di tubi in rame piantati su di essa, serve a purificare il cielo, provocando o formazione o scomparsa di nuvole, a seconda della necessità. Il chem-buster invece, è stato ed è adoperato per neutralizzare le scie chimiche, ad ora unico strumento a nostra disposizione per una tale difesa.

Esperimento 1.
Ho voluto eseguire un semplice primo esperimento per osservare la validità dell’orgonite ed eventuali applicazioni, trovando riscontri in fin dei conti positivi!

Occorrente:
-trucioli di alluminio
-trucioli di rame
-un cristallo con punta naturale
-resina epossidica
-uno stampo imbuto
-lubrificante.
Bisogna posizionare l’imbuto o qualsiasi altro stampo in modo stabile, nel caso dell’imbuto tappare l’apertura sottostante con una sferetta, lubrificare il contorno interno interamente, versare un primo strato di trucioli di alluminio e rame, posizionare al centro il cristallo con punta verso il basso (sarà verso il basso, probabilmente, che esso sprigionerà energia positiva, ovvero dal vertice del cono), coprire il cristallo con altri trucioli e fissare tutto con resina epossidica. Lasciar seccare e staccare il tutto dall’imbuto. Ciò che si è ottenuto è un’orgonite.
Urge però un ultimo step: verificare il lato dal quale l’orginite sprigionerà Energia Vitale, il cui opposto darà energia negativa. Usiamo un pendolo di cristallo, che girando in senso antiorario sull’orgonite, ne scoprirà il verso dal quale emerge OR, viceversa al lato opposto girerà in senso orario e darà energia DOR.
Il mio personale esperimento è stato condotto senza usare resina nè imbuto, semplicemente fissando in modo molto forte tutto il composto con dei fogli di alluminio.
Verifica:
Ho successivamente preparato due bicchieri di carta con fondo pieno di cotone bagnato, al cui interno ho messo dei semini, legumi. Ho posizionato uno dei due bicchieri sopra l’orgonite. A distanza di qualche giorno, il bicchiere senza orgonite era germogliato, l’altro no. Cos’era successo? Avevo costruito un’orgonite che produceva DOR.

Esperimento 2.
Dalla prima orgonite ho creato un sistema di produzione di energia non vitale, per cui ho capovolto il sistema, poggiando ora il bicchiere sull’altro lato dell’orgonite. A distanza di qualche giorno il bicchiere con orgonite è risultato molto più rigoglioso dell’altro.


Questa è stata una verifica approssimativa del “verso utile” della mia orgonite. Per averne una verifica definitiva bisogna utilizzare il pendolo di cristallo. La verifica invece del “funzionamento” è facilmente riscontrabile, invito tutti ad adoperarsi, un numero sempre maggiore di persone sperimentano cambiamenti positivi ogni giorno.
Fonti:
http://www.orgoneitalia.com/
http://orgone.altervista.org/orgonite.htm


Gessica Iadevaia
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Esplorazione dello spazio: prossima tappa Europa

Lanciata nell'ottobre del 1989 dalla NASA, la sonda Galileo ha raggiunto Giove il 7 dicembre 1995. La navicella porta 11 strumenti scientifici per studiare il pianeta, i suoi satelliti e la sua magnetosfera. Ma parliamo di un particolare satellite gioviano: Europa.
La sonda Galileo ha rivelato che la superficie di Europa è composta da materiale roccioso e nei successivi anni è stato scoperto che il satellite gioviano ha uno spesso strato di ghiaccio. Sappiamo benissimo che i pianeti che hanno acqua liquida al suo interno potrebbero aver sviluppato la vita; per questo motivo è stata promossa una missione per andar a studiare l'acqua di Europa e i suoi fondali oceanici.
Come ogni missione abbiamo "testato" a terra il funzionamento dei robot su un lago ghiacciato che si trova in Antartide (Bonney lake).
La missione chiamata Endurance (Environmentally Non-Disturbing Under-ice RobotiC ANtarctiC Explorer) è ormai giunta alla fine della sua terza stagione.
Il problema più complicato che gli scienziati si troveranno davanti è quello di mantenere l'assoluta sterilità degli oggetti che entreranno a contatto con l'acqua per evitare che batteri terrestri inquinino le acque gioviane...chissà magari un tipo di vita extraterrestre a livello batterico potrebbe esser nato...
Un'altro problema, dopo quello dell'inquinamento batterico, è quello di far uscire il robot dal punto di sfondamento ghiaccio-acqua di ingresso.A causa dello spesso strato di ghiaccio (si parla di un centinaio di Km) la luce che penetra in profondità è praticamente nulla, per questo motivo il robot si troverà completamente al buio e con numerosi problemi di orientamento. Secondo me si potrebbe usare il più vecchio dei metodi utilizzati anche dall'uomo...il filo d'Arianna fatto in semplice lenza da pesca. Mi spiego meglio: nel punto di sfondamento tra ghiaccio e acqua posizionerei un robot fermo giusto per raccogliere le informazioni di posizione del robot in esplorazione...attraverso un filo di lenza il robot(fermo) potrebbe capire quanta strada ha fatto il robot principale e, al momento che la missione è finita potrebbe riavvolgere semplicemente il filo per far ritrovare la giusta via al robot esploratore. Ovviamente per farlo "capire" ad una macchina possiamo sfruttare: il tempo ed i giri di un semplice motore passo passo(o qualunque altro motore scelto dal progettista). Al momento che il robot è ritornato alla base(nel punto di sfondamento ghiaccio-acqua), con un modulo di ricetrasmissione i due robot si potrebbero mettere in ascolto e riassemblarsi l'uno all'altro per tornare in superficie e portare le preziose informazioni da spedire alla Terra.

A causa di quest'ultimo problema,la Nasa, ha in mente di sostituire la sonda già montata(endurance) con tanti mini robot sperando che, almeno un robot riesca a trovare la via di fuga e portare in superficie le informazioni alla base per trasmetterle alla terra.
Ci sarà bisogno in ogni caso di perfezionare l'ENDURANCE perchè ad oggi pesa quasi una tonnellata ed ha un diametro di circa due metri; per spostarlo e posizionarlo c'è bisogno di gru cavi ecc.
Ci sarà bisogno di smaltire un pò di peso e di grandezza. Il viaggio sarà lungo e tortuoso e tutto dovrà esser perfetto per quella data.
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lunedì 11 aprile 2011

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Un blog tutto nuovo

Cari visitatori come avrete certamente visto ilpoetasognatore ha cambiato veste ed è passato da semplice blog da battaglia, a Blog quasi da "competizione".
Questo post l'ho creato per ringraziare Umberto Genovese che mi ha dapprima consigliato di fare un blog poi spronato a farlo e poi aiutato a perfezionarlo.

Anche lui, scriveva sulla piattaforma di Blogger dopodiché è passato ad una miglior piattaforma, wordpress ( http://ilpoliedrico.altervista.org/ ). Umberto, ricercatore indipendente, appassionato di astronomia, ma soprattutto di software aveva modificato completamente la sua pagina di blogger ed a seguito di alcuni miei problemi di programmazione in html ha deciso di passarmi il codice del suo blog per rendere il mio più "guardabile". Dopo aver fatto qualche modifica, ecco che il nuovo blog è nato, facendo impennare letteralmente anche le visite. Un motivo in più per scrivere articoli nuovi ed interessanti.

Fino a qualche anno fa non avrei mai pubblicato nulla su internet, non avrei mai pensato di fare un blog(non sapevo neanche quello che era fino ad un paio di anni fa) perchè credevo che mai nessuno sarebbe andato a vederlo e a commentarlo. Invece non è stato così e piano piano ho visto che le persone si son avvicinate leggendo i miei articoli e commentandoli.
Prima, tutto ciò che scrivevo me lo appuntavo in un quaderno [come le persone all'età della pietra ;-)]
Da qualche tempo a questa parte ilpoetasognatore si è ammodernato ha fatto il "balzo tecnologico" che ci voleva.
Infine vorrei ringraziare anche tutti i miei sostenitori e chi continua a leggere i miei articoli e di nuovo ringraziare Umberto per avermi consigliato di fare un blog per condividere con tutti i miei studi.

GRAZIE!!!
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domenica 10 aprile 2011

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Un gioco costato caro

Subito dopo Natale ho ricevuto dei commenti su un articolo che avevo fatto e mi veniva proposto un gioco matematico:
c'erano una volta sette vecchie che andavano a Roma, ognuna con sette muli, ogni mulo carico di sette sacchi, ogni sacco contenente sette pani, per ogni pane sette coltelli, ogni coltello in sette foderi. Quanti oggetti in tutto?
Da subito mi rivolsi al mio braccio destro google che mi dette subito l'esatta risposta senza però capire e deludendo le aspettative di chi si trovava dall'altra parte. Proprio a causa della mia ansia e fretta non son riuscito a far ciò che mi ero prefissato di fare. Mi ero prefissato di scrivere e cercar di far comprendere a tutti gli articoli, e in maggior modo curare i commenti delle persone anche perchè la sopravvivenza o meno del mio blog, dipendeva proprio da quello. Non sono riuscito a farlo...
Il tempo è passato oggi ho capito ed ho risolto questo enigma matematico usando carta e penna:

Soluzione (data anche da google) =137256
Dimostrazione: si tratta della sequenza di Fibonacci.
Io l'ho ricostruita, ed ho ragionato in questo modo:
Andando dall'oggetto che si ripete meno volte(le vecchie) e andando verso gli oggetti che si ripetevano di più (i foderi) mi sono accorto che avevo bisogno di un'esponenziale crescente che mi permetteva di sommare tutti gli oggetti. Così son arrivato alla soluzione che mi ero prefissato
7 ==>vecchie
7^2 ==>muli
7^3 ==>sacchi
7^4 ==>pani
7^5 ==>coltelli
7^6 ==>foderi
Ora eseguendo la somma viene:
(7^6)+(7^5)+(7^4)+(7^3)+(7^2)+7 è proprio uguale a 137256 il risultato che mi aveva suggerito google.

A questo punto sono pronto per un nuovo quiz matematico ;-)
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