venerdì 22 luglio 2011

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L'imperatore delle formiche. La primavera ed i nuovi arrivi

Finalmente l'aria primaverile si faceva sentire. Anche le formiche sentivano che il freddo, per un pò di mesi, non si sarebbe fatto sentire.
Stefano, intanto, era andato a raccogliere altre formiche dalla sua aiuola, e riponendole nel solito recipiente dell'anno precedente, le collegò alla colonia.
- Aiuto! Ma dove siamo finite?Moriremo tutte!Come usciremo di qua? - disse una formica - Calma, calma, qua ho trovato uno spazio per passare, ma stiamo tutte unite -.
Dopo aver percorso il breve tratto del tubo le nuove formiche si trovarono nella colonia.
- Erzilia ERZILIAAAAA, aiuto, ci sono nemici in arrivo - disse un'operaia delle più giovani. Erzilia si avicinò all'ingresso della colonia in attesa dei nemici.
Appena si fecero vedere le nuove formiche, Erziali, le riconobbe subito.
- Marina, Lucia, Samantha, guarda tutte amiche mie, e voi che ci fate qua? - - Mah ci siamo ritrovate qua dentro. Eravamo a sistemare il magazzino e poi ci siamo ritrovate in un posto con un tubo e poi siamo arrivate qua - disse Samantha.
- Qua sono capo operaia, c'è molto da fare sempre. Venite vi presento il nuovo mondo. Ogni giorno, un uomo, ci porta semi buonissimi, quindi perchè andar a rischiare di morire là fuori? Il posto è molto confortevole; c'è molto da lavorare. Dunque là al vano 3 c'è la discarica, al vano 4 il magazzino nuovo e la dietro c'è il vecchio magazzino. Laggiù c'è la stanza della fontana e del cibo e qua, in genere, facciamo le riunioni per fare il punto della situazione dei problemi della colonia - disse Erzilia.
- Ma quante siete? - continuò Erzilia - Boh, non lo sò, per ora saremmo un 70-80 in tutte - disse Samantha - Che spettacolo, finalmente ci alleggeriremo di un bel pò di lavoro - disse un'operaia.
- Allora, ora che vi ho presentato la colonia mettiamoci a lavoro! -.
Stefano aveva rifornito la colonia con semi di pomodoro, grano, acqua e zucchero, miele ed altri semi.
Per il castello-colonia ormai era giunta l'ora di ritornare all'esterno della scatola di legno, osì, con più luce, tutte le formiche, ebbero uno slancio in più.
Le formiche che popolavano la colonia si riconobbero ben presto tutte perchè Stefano aveva prelevato le formiche sempre dal solito formicaio.
- Il lavoro è molto alleggerito da oggi, quindi potremmo pensare, prossimamente, a covare qualche uovo, per fare qualche altra regina e per spostare un gruppo di noi dall'altra parte della colonia, questo posto è così grande... - disse Bianca - Ben detto - disse Samantha - Ma per ora dobbiamo trovare una stabilità qua tra tutte ed ancora dobbiamo lavorare - disse Erzilia. - Tutte al lavoro, entro stasera tutto deve essere pulito, compreso la parte di colonia che non utilizziamo. Muoviamo le zampe - continuò la capo operaia - Aspetta Erzilia, ora che ci siamo anche noi mi sembrerebbe giusto ri-eleggere l capo operaia- disse Lucia - E' vero - disse un'operaia - No, io mi sono meritata questo riconoscimento in battaglia. Io ho dato il colpo di grazia alla cavalletta. Poi l'altra operaia l'ha moza in testa però non ha voluto il merit, diceva che si trovava lì per caso; quindi non intendo in nessun modo fare elezioni per decidere chi deve essere la capo operaia - disse Erzilia - Non è giusto, tutte abbiamo il diritto di diventarlo e te non sei la migliore del formicaio - disse Samantha - Vedremo, per ora resto io - disse Erzilia.

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Se vi siete persi qualche episodio ecco qua tutti i link:
1) Introduzione
2) La colonia 
3) Uno strano essere
4) La battaglia 
5) La voglia di ricominciare
6) L'inverno sta arrivando
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martedì 19 luglio 2011

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L'imperatore delle formiche: L'inverno sta arrivando

L'estate, intanto, stava finendo. Le prime pioggie cominciarono a farsi vedere. Con il passare delle settimane il clima era sempre più pungente.
Stefano, aveva posizionato il suo castello-colonia, dentro una scatola di legno per riparare le sue formiche dal freddo.
- Erzilia, perchè non riesco a muovermi come prima? - disse un'operaia. - Vedi, quando viene la stagione fredda tutte noi rallentiamo a causa del freddo. Cercati un luogo sicuro che poi quando torna la stagione calda ripartiremo alla grande -. - Ma io ho paura - disse l'operaia. - Non succede assolutamente nulla, stai tranquilla. L'importante è non prendere troppo freddo se no ci fermiamo del tutto. Elisa e Bianca sono le uniche che dovrebbero sentire più freddo così nell'estate saranno più prolifere - disse Erzilia.
Un giorno cominciò a cadere dal cielo una fitta neve. Alcune operaie riuscirono a trovare un varco di evacuazione e molto lentamente, uscirono dalla colonia. Quando furono fuori dalla scatola di legno gli si presentò davanti uno spettacolare panorama, ma, a causa del freddo, non riuscirono a raccontare la spettacolare esperienza fatta alle altre formiche.
L'indomani, Erzilia, vedendo che alcune operaie mancavano volle indagare. - A tutte le operaie. A tutte le operaie. Stanotte sono sparite alcune vostre colleghe. Ancora non so quantificarle. Indaghiamo; vediamo dove sono finite -.
- Il freddo pungente quasi non ci fa più muovere...come facciamo? -  disse un'operaia. - Sforziamoci e muoviamoci, è un'ordine - disse Erzilia. Allora le formiche all'unanimità gli risposero - Basta, noi non ce la facciamo, è già tanto che riusciamo a tener pulita la colonia. Noi siamo più deboli, siamo quasi ferme. Non ce la facciamo più a prendere ordini da te -.
- Un ordine è un'ordine, va solo eseguito, punto - disse Erzilia.
Il malcontento era sempre più grande, le formiche operaie erano stufe di aver Erzilia come capo operaia; era troppo bacchettona.
- Anche noi abbiamo bisogno di un pò di libertà - disse un'operaia.
Dopo qualche giorno, per puro caso, un'operaia riuscì a trovare il varco di uscita e, accatastandoci alcuni ramoscelli e semi più cattivi, riuscì a tapparlo.
Stefano, intanto, aveva messo dentro alla colonia, miele, acqua, zucchero, semi di vario genere, ma le formiche non si azzardavano ad avvicinarsi; il freddo era ancora troppo pungente.
Dopo qualche giorno, vedendo che le sue formiche non si erano avvicinate a mangiare nulla, Stefano decise di togliere i semi, lo zucchero e il miele, lasciando alle formiche solo acqua. Questo perchè c'è pericolo che si formano muffe dannose per le formiche. I mesi passavano, la temperatura cominciò ad aumentare e anche le formiche cominciarono a muoversi meglio.
- Erzilia - disse un'operaia - Cosa gli facciamo fare alle formiche che sono nate lo scorso anno? Io, gli ho detto, intanto, di andare in esplorazione per conoscere bene tutta la colonia; almeno quando ci sarà bisogno sapranno già dove andare - - Va bene, comunque tienile d'occhio; ancora la stagione calda non è arrivata. E' in tempo a tornare il freddo. quindi massima allerta - disse Erzilia.
- Le terrò sotto la massima protezione, intanto le insegnerò ciò che le succederà quando arriva il freddo, così non avranno più paura - disse l'operaia.

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2) La colonia 
3) Uno strano essere
4) La battaglia 
5) La voglia di ricominciare

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venerdì 15 luglio 2011

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L'imperatore delle formiche. La voglia di ricominciare

La colonia, dopo aver avuto l'incontro-scontro con la cavalletta era molto spoglia.
C'erano rimaste giusto dieci operaie, le regine ed i maschi.
Intanto le larve crescevano.
Erzilia, come ogni giorno, si trovava a discutere con le altre formiche sul da fare del formicaio - Dobbiamo sistemare quei semi, dobbiamo pulire il vano dei rifornimenti e dobbiamo tener sotto massima sorveglianza il nostro magazzino -. - Erzilia non ce la facciamo. Siamo rimaste troppo poche e la colonia è troppo grande. Finchè non arriveranno le nuove pupe bisognerà allentare un pò nel lavoro perchè non ce la facciamo - disse un'operaia.
- No - disse Erzilia - Dobbiamo lavorare più di prima e con molta più intensità - Continuò.
Tra le formiche era nato malcontento e piano piano decisero di destituire Erzilia da capo operaia.
Stefano teneva sotto massimo controllo la sua colonia, la riforniva con semi di pomodoro e insalata. Da qualche giorno, però, aveva trovato dei nuovi semi, molto teneri e che le sue formiche adoravano.
Erzilia fiutò i nuovi semi e ci si buttò a capofitto - Venite, sono buonissimi, sentite che sapore - disse Erzilia. Le operaie andarono ad assaggiare i prelibati semi e, dopo averne mangiato qualcuno, il resto lo riposero nel magazzino.
Ultimato il lavoro, un'operaia, vide spuntare dal vano delle regine delle piccolissime pupe pronte a lavorare.
- Guardate. Sono tantissime. Finalmente il lavoro diminuirà per tutte da oggi -.
Dopo l'ultima pupa uscirono anche Bianca ed Elisa. Erzilia si avvicinò loro. Bianca le disse - Martina? - - Martina è deceduta in battaglia; una terribile cavalletta ha decimato la metà della colonia, Martina è morta da eroe. Lei è voluta montare sopra la cavalletta dimostrando a tutte noi grande coraggio - disse Erzilia.
Bianca si mise a piangere - NOOOOO, ci eravamo promesse che ci saremmo riviste proprio ora, invece lei non c'è più...ora come faremo? - disse Bianca.
- Noi ci siamo organizzate da sole, momentaneamente, ed abbiamo deciso che la capo operaia doveva diventare chi aveva morzo in testa la cavalletta. La formica che l'ha fatto si è tirata indietro ed ha donato il suo mandato a me - disse Erzilia.
Tutte contente, insieme alle altre pupe, le formiche si rimisero a lavoro. I semi teneri che avevano messo nel magazzino ora le erano utilissimi. Erzilia guardando le nuove pupe notò che c'era una un pò diversa dalle altre e così andò a chiedere spiegazioni a Bianca - Perchè quella pupa è così piccola? - disse Erzilia. - E' l'ultima arrivata. Non so cosa sia successo. Ho notato anche io che c'è qualcosa che non va, ma speriamo cresca come tuttele altre - disse Bianca.
Le piccole pupe si misero subito a lavoro; ognuna di loro cominciò a portare qualche granello di zucchero nei magazzini.
- Vedi Bianca, ora devono imparare; gli sto insegnando nel migliore dei modi - disse Erzilia. - Vai benissimo, con tutte queste pupe per quest'anno siamo a posto - disse Bianca

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martedì 12 luglio 2011

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L'imperatore delle formiche. La battaglia

Stefano, a causa di un viaggio, non poteva accudire le sue formiche così modificò la sua colonia, facendo una porta di ingresso-uscita per far in modo che le sue formiche potessero sopravvivere cacciando, come avevano sempre fatto.
Una mattina, Martina e un gruppo di operaie, uscendo dalla colonia, videro una cavalletta.
- Presto, andate a cercare rinforzi, intanto io vado in cima a quel fiore - disse Martina. Le operaie andarono a chiamare rinforzi e in pochi minuti tutte le formiche erano all'esterno della colonia. Martina avvertì - Io ora salgo su quel fiore là; la cavalletta ora sta dormendo. Quando gli planerò addosso, lei cadrà a terra. A quel punto voi dovrete essere quà. OKKEI?  - - Ma come la uccidiamo?La cavalletta si ribellerà e ci ucciderà - disse un'operaia - Non ti preoccupare. Quando atterrerò sulla cavalletta gli darò un forte morzo nella testa. Vedrete che cadrà quasi esanime -.
Martina salì fino in cima al fiore adiacente al filo d'erba dove era la cavalletta e con un'urlo avvertì le operaie - PRONTE???VAIII -. Con un balzo si buttò sulla cavalletta. Martina non riuscì a mordergli la testa ma solo una zampa. La cavalletta cadde dal filo d'erba, le operaie si buttarono addosso all'animale. La cavalletta, muovendosi, uccise numerose formiche. Martina riuscì a raggiungere la parte superiore della cavalletta ma con una zampata venne spazzata via violentemente. Per lei non ci fu più nulla da fare.
Le altre formiche, si trovarono senza una guida, ma ricordando ciò che Martina le aveva detto, cercarono di raggiungere la testa dell'animale, uccidendolo. Dopo averlo fatto a pezzi, lo portarono dentro la colonia. Finito il lavoro, le formiche si riunirono - Martina non ce l'ha fatta - disse un'operaia. - Bianca e Elisa ora non le possiamo disturbare. Dovremmo organizzarci da noi. Chi ha ucciso la cavalletta diventerà la nuova capo operaia- continuò.
Dal fondo, una formica si fece sentire - Sono stata io, io ho morzo la testa a quell'animale, ma non merito di diventare capo operaia perchè là ci sono arrivata per puro caso. Sono caduta nella testa di quell'animale da quell'albero e, non appena mi son resa conto di essere sempre viva, mi son buttata contro l'animale; le operaie avevano bisogno; io tanto  ero là, le ho aiutate, non mi son tirata indietro.Preferirei dare questo mandato a qualche formica che ha lottato e che è sopravvissuta da eroe. Tipo lei che con i suoi morzi ha dato il colpo di grazia alla cavalletta- - Sarebbe un'onore per me - le rispose l'altra formica. - Allora te sarai la nuova capo operaia. Benvenuta Erzilia - dissero in coro le formiche.
Come nuova capo operaia, Erzilia, doveva imparare tutto ma dopo qualche giorno era già esperta.
Nel frattempo Stefano era tornato, aveva visto che il numero delle sue formiche era diminuito sostanzialmente così decise di riportare in casa tutta la colonia. Chiuse il varco di ingresso-uscita, dette miele acqua e zucchero alle sue formiche e successivamente qualche seme di pomodoro.

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venerdì 8 luglio 2011

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L'imperatore delle formiche. Uno strano essere

Stefano, in una calda mattina di Maggio, nel terrazzo, era riuscito a stordire un'ape.
Pensò subito di proporla alle sue formiche. La dette in pasto alla sua colonia.
Martina fiutò che qualcosa di nuovo era arrivato. Si avvicinò al nuovo animale e chiamò le altre operaie - Presto, dobbiamo svolgere un'importante lavoro -. Tutte le operaie si diressero verso l'ape, ma, dopo averla vista, si accorsero che ancora era viva. Martina avvertì tutte  - Attenzione, è molto pericoloso; attacchiamola tutte insieme in gruppo -.
Intanto, qualche formica più precipitosa si era buttata sull'ape e l'ape l'aveva punta, uccidendola.
Martina, dirigendosi con il suo gruppo di operaie, cominciò a fare il conto alla rovescia per il grande colpo al nuovo animale -Tre, due, uno, ATTACCHIAMO -.
Le formiche, in gruppo, morsero l'ape e per essa non ci fu più niente da fare.
Martina provò a mangiarla ma si accorse ben presto che non era di suo gradimento. Così decise di lasciar perdere e di dare il compito alle altre operaie di portare l'ape alla discarica. Dopo il decesso delle operaie più precipitose, le sopravvissute non volevano portare quello strano animale alla discarica a causa della paura. - Voi dovete portare l'ape alla discarica, ormai non farà più  niente a nessuno, è morta -.
Un gruppo di operaie, rassicurate, provarono a prendere il peso animale, non riuscendo però a muoverlo; solo dopo l'aiuto di qualche altra operaia, con molta fatica, riuscirono a muovere l'ape e portarla alla discarica. Stefano, si accorse subito che alle sue formiche non piacevano le api.
Intanto era giunta la stagione calda, Elisa e Bianca cominciarono a mettere le ali e con Gabriele, Giovanni e Mario si accoppiarono, riuscendo a depositare numerose uova per fare nuove operaie. Martina, portando gli ultimi aiuti a Bianca, venne fermata e Bianca le disse - Abbiamo depositato moltissime uova, vedrete che il lavoro per tutte voi diminuirà sicuramente. Ora vado, devo andare, ricorda che per un periodo non ci vedremo. Mi raccomando il nuovo mondo. Lo lascio nelle tue mani -. -Stai tranquilla, se tutte le operaie mi daranno ascolto quando tornerai saremo ancora migliori. Ora va, ti aspettiamo tra qualche tempo; Al tuo ritorno voglio vederti con tantissime piccole pupe, poi il lavoro glielo trovo io -. - Ma come? - disse Bianca; - Dai stavo scherzando - rispose Martina. - Dai ci vediamo tra qualche settimana; ciao Bianca -. - Ciao- rispose Bianca.
Martina tornò al nuovo mondo e, trovando vari chicchi di zucchero in qua e là, cominciò a portarli nel magazzino e vide che era tremendamente pieno. Così ordinò alle altre operaie - Dovremmo adibire un magazzino supplementare. Vicino alla discarica, nel vano 4, c'è molto spazio libero. Da ora in poi tutti i viveri che troveremo dovranno essere sistemati la dentro. Cominciamo dalla parte più lontana rispetto all'ingresso e sistemiamo là tutto - . Al che un'operaia chiese - E gli altri viveri li lasciamo nel vecchio magazzino o vanno spostati? -. - No, quelli lasciamoli lì, da oggi useremo il nuovo magazzino - rispose Martina.

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2) La colonia
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lunedì 4 luglio 2011

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L'imperatore delle formiche: La colonia

Martina, formica capo operaia. Elisa e Bianca le due regine. Gabriele, Giovanni e Mario i tre maschi.
Stefano aveva preso una grande zolla di terra, dove c'era un formicaio, e l'aveva posizionata dentro al primo contenitore.
Mentre le operaie andavano in un andirivieni, a causa del grande sconvolgimento, Martina, formica capo operaia, aveva trovato un condotto e, attraverso il suo "fiuto" da capo operaia, riuscì a sentire odore di cibo. Intanto, le altre operaie, grazie ai feromoni che Martina aveva lasciato lungo il percorso, si erano dirette verso il nuovo mondo.
Martina aveva trovato un paradiso, un posto incantato, dove c'era tutto il necessario per vivere. Acqua, zucchero, semi grandi e piccoli che le sarebbero serviti quando sarebbero nate ne nuove pupe; un posto dove c'era tutto e con il minimo sforzo tutti sarebbero sopravvissuti.
Un mese dopo tutte le formiche si erano trasferite nella colonia, così, Stefano, decise di togliere il primo recipiente.
Martina fiutò subito la situazione. C'era una parte dove si mangiava, una parte riservata alle regine per depositare le uova, una parte completamente vuota e poi c'era una discarica. Martina, insieme alle sua affidate operaie, cominciò a dividere il cibo che aveva trovato dentro alla colonia, i semi più prelibati li portò nel magazzino, i semi più cattivi direttamente alla discarica.
Stefano, aveva messo un batuffolo di cotone con qualche goccia d'olio per far capire alle formiche che quella era la discarica.
Martina avvertì subito le operaie - Ogni volta che troviamo spazzatura la dobbiamo portare al vano 3. Avete sentito?Là tutta spazzatura. Per quanto riguarda il cibo mettetelo tutto nel magazzino, servirà - .
Le formiche operaie cominciarono a lavorare sodo, nel giro di qualche giorno tutti i semi erano a posto; Stefano, però, sapendo che le formiche non vogliono esser disturbate quasi si era dimenticato di riformire di semi la sua colonia.
Dopo qualche giorno tutto si era assestato, le operaie aiutavano Elisa e Bianca e la colonia era partita alla grande. Stefano rifornì la colonia con nuovi semi e un pò di zucchero e subito le operaie si rimisero a lavoro. I magazzini erano pieni. con l'ultimo carico di cibo tutte le formiche mangiarono e si rifucillarono.
Le operaie, dopo il duro lavoro, dovettero continuare a lavorare per Elisa e Bianca. Martina richiede a tutte le operaie - Dobbiamo pulire la stanza del cibo e della fontana; tutte a lavoro -.
Le formiche partirono, si caricarono nella schiena i semi caduti dalla ciotola ed alla sera, dopo aver lavorato a pieno regime tutto il giorno, si riposarono, mangiarono e si riunirono per una riunione collettiva - Siamo troppo poche ed il lavoro è troppo - disse un'operaia. - Elisa, Bianca, Gabriele, Giovanni, Mario, l'appello è rivolto a voi, la colonia deve diventare più grande c'è bisogno di nuove operaie -.
Elisa e Bianca erano assolutamente d'accordo. - Faremo come dite. Nella stagione calda depositeremo altre uova per fare tante operaie e tanto che ci siamo potremmo covare qualche uovo per fare qualche altra regina - disse Bianca.
Subito, in coro, tutte le formiche operaie si rivolsero a Bianca - No, altre regine no, non ce la facciamo già così, saremmo costrette ad ucciderle; abbiamo bisogno di operaie.- - Faremo come volete - rispose Elisa.

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venerdì 1 luglio 2011

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L'imperatore delle formiche: Introduzione

C'era una volta Stefano, un ragazzo con poche ambizioni per la vita, ma con tanta fantasia. Un giorno pensò di prendere, dalle aiuole di casa sua, delle formiche, per formare una colonia. Costruì un castello interamente in plexiglass, comprensivo anche di torri e mura di cinta.
Dentro al castello aveva posizionato anche una piccola fontana per far abbeverare le sue formiche.
Arrivò il grande giorno. Il castello era pronto e, con una pala, dopo aver tolto qualche sasso dall'aiuola, Stefano tirò via una grande zolla di terra e la posizionò in un recipiente per portar il tutto nel nuovo mondo. Il recipiente con la grande zolla aveva chiusura ermetica; Stefano aveva fatto un buco nel recipiente e aveva applicato nel buco una rete fittissima in modo che le formiche avessero aria per vivere e allo stesso tempo non scappassero.
Ma vi potete domandare: e per arrivare nel nuovo mondo?Stefano aveva massima attenzione: al recipiente aveva fatto un buco e, attraverso un tubo, le formiche potevano girare nel nuovo mondo.
Lo stesso recipiente, Stefano, lo usava ogni primavera per introdurre nel castello altre formiche per aumentare sempre più la propria colonia.
Dentro la colonia, le formiche, trovavano tutto, cibo, acqua ed un habitat ideale per loro; per questo motivo si trasferirono tutte dallo scomodo recipiente, alla colonia, nel giro di poco tempo.
La colonia partì. 50 operaie, 2 regine, 3 maschi.

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