domenica 18 settembre 2011

Creative Commons License

Il bimbo e la donna vestita di nero

C'era una volta un bimbo molto dispettoso che amava però osservare il cielo sia di giorno che di notte... Ogni giorno combinava guai, fino a che una sera si presentò la donna vestita di nero che gli disse - Bimbo combinane un'altra e farò scomparire tutte le stelle del cielo -. Il bimbo non la ascoltò; essendo nella stagione calda andò in un frutteto e, mentre guardava appassionato le stelle, si mise a mangiare delizione pesche raccolte direttamente dagli alberi. Qualche ramo si ruppe e il bimbo, oltre ad aver rubato le pesche, aveva distrutto una bellissima pianta. Comparve allora la donna vestita di nero che gli disse - Non mi hai ascoltato, da oggi non potrai più vedere lo spettacolo notturno del cielo -. Come in una magia, come se ci fosse stato un interruttore tutte le stelle del cielo di spensero, ed anche con il cielo limpidissimo il bimbo non poteva più vedere le sue amate stelle all'imbrunire della sera. Nei primi giorni, il bimbo, non ci faceva tanto caso, stava aspettando che lo spettacolo notturno ritornasse. Passò molto tempo, il bimbo oramai non era più bimbo ma era diventato un uomo, un adulto, conservando sempre la sua passione per il cielo. Avrebbe voluto ricominciare a fare i suoi studi ma ahimè ancora il cielo era privo di stelle. Si ricordò allora ciò che gli disse la donna vestita di nero - Cambia, portami qualcosa di prezioso per te, e tutte le stelle del cielo ricompariranno -. L'uomo si dette da fare, prima portò oro, poi portò diamanti, poi materiali preziosi raccolti nei punti più disparati del globo. Niente che potesse interessare alla donna vestita di nero. Tutte le volte gli diceva - Cambia, portami qualcosa di prezioso, questo non è abbastanza prezioso per farti perdonare tutte le monellerie che hai fatto da piccolino -. L'uomo non sapeva più cosa portargli. Oramai erano passati troppi anni, in tutto il mondo le persone si erano dimenticate delle stelle, c'era qualcuno che non l'aveva mai viste. Le persone però erano tristi, quel cielo notturno tutto uguale, addolorava sempre più i compaesani dell'uomo e non. L'uomo, pur di ritornare a studiare le stelle aveva imparato moltissime cose fra cui preparare infusi curativi per le persone che stavano poco bene. Anche quello, per la donna, era sempre troppo poco. Così l'uomo, che non si dava certo per vinto, si rivolse ad un vecchio saggio e il saggio gli propose di fare un unguento che potesse rimarginare le ferite che l'allora bimbo aveva fatto alla donna vestita di nero. L'uomo si mise a lavoro a capo basso pur di riavere le sue stelle da studiare, ma non si era reso conto che il saggio gli aveva solo illuminato la strada che doveva percorrere per tornare alla felicità. L'uomo andò avanti per anni a cercare quale era la formula da adottare per trovare un unguento speciale che avesse rimarginato le ferite della donna vestita di nero. Ma nulla! Si rivolse ad un mago e persino ad una strega per trovare la formula. Niente! nessuno sapeva come fare. Intanto nei paesi vicino a quelli dell'uomo le persone cominciarono a morire senza un perchè; l'uomo si rese presto conto che era stata la tristezza di quel cielo monotono a far morire i suoi vicini di paese. L'uomo, scosso per la brutta scoperta, pensò di produrre un'unguento magico che permettesse alle persone di guarire da quel male sconosciuto. Questa volta l'uomo fece BINGO e riuscì a guarire tutte le persone...ma per la donna vestita di nero non era ancora sufficiente. L'uomo doveva ancora cambiare. Passarono molti anni e l'uomo oramai era vecchio, ancora con la voglia di imparare e sempre con quel fisso pensiero notturno: le stelle. Un giorno, sentendosi poco bene, chiese aiuto ad un ragazzo e il ragazzo riuscì a trovargli la soluzione al suo problema. Fecero ben presto amicizia e l'uomo gli raccontò che diversi anni prima, nel cielo notturno, c'erano miliardi di puntini colorati che si illuminavano ogni sera. Il ragazzo si appassionò subito e la storia gli piacque molto. Il vecchio gli disse - La donna vestita di nero la potrai incontrare sotto la grande quercia nel colle Svezio; vai là e portagli qualcosa di molto prezioso per te e vediamo se riesci a far ritornare lo spettacolo del cielo stellato -. Il ragazzo era povero di esperienza, non sapeva cosa portare alla donna vestita di nero, così decide di rimandare l'incontro con la stessa. Senza tante vergogne il vecchio disse al ragazzo - Sei stato al colle? -. Il ragazzo gli rispose - No, ancora non posso andare, non so cosa potrei portare di così importante dopo che mi hai detto tutto ciò che gli hai presentato, io sono ancora giovane e non saprei come soddisfare una donna del genere -. I due ruppero presto la conversazione e il vecchio prima di ripartire disse al giovane - Tieni, questi sono i miei studi sulle stelle -. - Non li posso prendere, sono i tuoi, io non so assolutamente nulla su queste luci che si dovrebbero riaccendere in cielo - gli rispose il ragazzo. - Sono stelle, sono stelle - gli rispose il vecchio - Comunque prendili questi fogli potrebbero servirti; io ormai ho poco tempo in più da vivere, non so neanche se mai riuscirò a rivedere le mie amate stelle - continuò il vecchio. - Da giovane dovrebbe aver fatto troppe cose brutte per portar la donna vestita di nero a spengere queste strelle, spelle - borbottò il giovane. - STELLE, STELLE - gli rispose il vecchio. Il giovane volle indagare a fondo per capire perchè la donna vestita di nero, anche davanti a doni preziosi di quel genere, si rifiutava di riaccendere le stelle. Così si recò nelle vicinanze del colle Svezio e cominciò a chiedere alle persone perchè questa signora avrebbe fatto tutto quello scempio e cosa avrebbe fatto di male quel vecchio da piccolino. Nessuno sapeva rispondergli, erano passati troppi anni, le persone ormai non alzavano più gli occhi al cielo erano tutte molto cupe e intimidite; fino a che incontrò un'anziana signora che conosceva molto bene quel bimbo e gli spiegò nel migliore dei modi ciò che aveva fatto. Gli spiegò anche che nessuno si era messo contro la donna vestita di nero perchè sapevano che qualunque cosa avessero portato la donna avrebbe rifiutato. Il ragazzo, incredulo, tornò a casa. L'indomani si recò dal vecchio e fece un'amara scoperta: il vecchio era morto. Rattristito tornò a casa e dopo il funerale gli e si promise - riaccenderò io lo spettacolo notturno -. Dopo qualche tempo a causa di divergenze con la propria famiglia il ragazzo dovette lasciare il paese in cerca di felicità mai dimenticando la promessa fatta al vecchio. Nel nuovo paese conobbe una bellissima fanciulla e ben presto, come in tutte le storie, il giovane se ne innamorò. Senza dirle nulla la portò in un luogo speciale, e,dopo aver cenato, si recò sul terrazzo per vedere lo spettacolare panorama che lo specchio d'acqua vicino le regalava. I due rimasero a lungo a parlare e scherzare fino a che, raggiunta la tarda notte dovettero rincasare. I due stavano bene insieme ma il ragazzo, ancora, non si era fatto avanti. La situazione nella famiglia del giovane si faceva sempre più difficile; egli fu costretto a tornare dai genitori per strigliare alcune vicende. Ripensò alla donna vestita di nero e volle provare a presentargli quella bellissima fanciulla. Arrivato nel colle Svezio, dirigendosi direttamente verso la quercia della donna vestita di nero, il ragazzo si caricò di coraggio e affrontò la signora. La signora gli disse - Ebbene ragazzo cosa vuoi? - - Vorrei che voi riaccendessi le stelle di notte - le rispose il ragazzo. - Cosa mi hai portato di così importante? - le domandò la signora. - Niente, ciò che le ho portato risiede nel mio cuore - le disse il giovane. - E cosa sarebbe? - gli disse la signora -. - Una donna, una bellissima donna, una donna da sposare. Io ho lei, la cosa più importante per me. Non la cambierei nemmeno per un pianeta fatto di diamanti -. La donna vestita di nero guardò dentro al giovane e vide che dentro di lui batteva un cuore puro, un cuore sincero, un cuore pieno di amore. Così come erano sparite come se ci fosse stato un interruttore, le stelle ricomparirono nel cielo riportando la serenità dentro al paese e in tutto il globo. Il giovane, dapprima rimase stupito da quello spettacolo, ma ben presto prese i fogli con gli studi del suo amico e cominciò a studiare in modo approfondito tutte le stelle diventando uno dei migliori astronomi dell'epoca. Solo successivamente il giovane si fece avanti alla fanciulla e le cose andarono proprio come lui sperava. Si sposarono, quel giorno fu carico di emozioni e sul fare della sera il giovane, dopo essersi messo a letto a dormire, sognò il vecchio amico che gli disse - Sono veramente fiero di te. Continua ad andar avanti così e vedrai che anche la vita ti darà tutto ciò che vuoi; io ora devo partire per un lungo viaggio, oramai sono riuscito a rivedere il mio amato cielo stellato. Ora va io devo partire e ricorda che la donna che hai trovato te l'ha mandata proprio una stella perchè tutti siamo figli delle stelle -. - FINE -