sabato 23 aprile 2011

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Esplorazione dello spazio: prossima tappa Europa

Lanciata nell'ottobre del 1989 dalla NASA, la sonda Galileo ha raggiunto Giove il 7 dicembre 1995. La navicella porta 11 strumenti scientifici per studiare il pianeta, i suoi satelliti e la sua magnetosfera. Ma parliamo di un particolare satellite gioviano: Europa.
La sonda Galileo ha rivelato che la superficie di Europa è composta da materiale roccioso e nei successivi anni è stato scoperto che il satellite gioviano ha uno spesso strato di ghiaccio. Sappiamo benissimo che i pianeti che hanno acqua liquida al suo interno potrebbero aver sviluppato la vita; per questo motivo è stata promossa una missione per andar a studiare l'acqua di Europa e i suoi fondali oceanici.
Come ogni missione abbiamo "testato" a terra il funzionamento dei robot su un lago ghiacciato che si trova in Antartide (Bonney lake).
La missione chiamata Endurance (Environmentally Non-Disturbing Under-ice RobotiC ANtarctiC Explorer) è ormai giunta alla fine della sua terza stagione.
Il problema più complicato che gli scienziati si troveranno davanti è quello di mantenere l'assoluta sterilità degli oggetti che entreranno a contatto con l'acqua per evitare che batteri terrestri inquinino le acque gioviane...chissà magari un tipo di vita extraterrestre a livello batterico potrebbe esser nato...
Un'altro problema, dopo quello dell'inquinamento batterico, è quello di far uscire il robot dal punto di sfondamento ghiaccio-acqua di ingresso.A causa dello spesso strato di ghiaccio (si parla di un centinaio di Km) la luce che penetra in profondità è praticamente nulla, per questo motivo il robot si troverà completamente al buio e con numerosi problemi di orientamento. Secondo me si potrebbe usare il più vecchio dei metodi utilizzati anche dall'uomo...il filo d'Arianna fatto in semplice lenza da pesca. Mi spiego meglio: nel punto di sfondamento tra ghiaccio e acqua posizionerei un robot fermo giusto per raccogliere le informazioni di posizione del robot in esplorazione...attraverso un filo di lenza il robot(fermo) potrebbe capire quanta strada ha fatto il robot principale e, al momento che la missione è finita potrebbe riavvolgere semplicemente il filo per far ritrovare la giusta via al robot esploratore. Ovviamente per farlo "capire" ad una macchina possiamo sfruttare: il tempo ed i giri di un semplice motore passo passo(o qualunque altro motore scelto dal progettista). Al momento che il robot è ritornato alla base(nel punto di sfondamento ghiaccio-acqua), con un modulo di ricetrasmissione i due robot si potrebbero mettere in ascolto e riassemblarsi l'uno all'altro per tornare in superficie e portare le preziose informazioni da spedire alla Terra.

A causa di quest'ultimo problema,la Nasa, ha in mente di sostituire la sonda già montata(endurance) con tanti mini robot sperando che, almeno un robot riesca a trovare la via di fuga e portare in superficie le informazioni alla base per trasmetterle alla terra.
Ci sarà bisogno in ogni caso di perfezionare l'ENDURANCE perchè ad oggi pesa quasi una tonnellata ed ha un diametro di circa due metri; per spostarlo e posizionarlo c'è bisogno di gru cavi ecc.
Ci sarà bisogno di smaltire un pò di peso e di grandezza. Il viaggio sarà lungo e tortuoso e tutto dovrà esser perfetto per quella data.